l'Astrofilo maggio 2012
COSMOLOGIA ASTROFILO l’ dove sono visibili le galassie e non dove è prevalente il gas. Effettuare verifiche in tal senso non è facile perché devono convergere informazioni da settori molto diversi fra loro ed è necessario impegnare grandi strumenti al suolo e in orbita. Nondimeno, negli ultimi anni per una manciata di ammassi in colli- sione diversi team di ricercatori sono riusciti a produrre tutti i dati necessari, ed è stato possibile verificare che effettivamente la re- altà sembra supportare la teoria. Uno di que- gli ammassi, il Bullet Cluster, è stato addi- rittura preso a modello di come la materia oscura si comporta in quelle situazioni. Peccato, però, che una recente ricerca pub- blicata su The Astrophysical Journal dal team di James Jee (Università della California, a Davis) rimetta tutto in discussione: galassie e materia oscura possono presentarsi anche profondamente separate nello scenario di una collisione fra ammassi. Tutto inizia nel 2007, quando osservazioni del gigantesco scontro fra ammassi denomi- nato Abell 520, distante 2,4 miliardi di anni luce, avevano lasciato perplessi gli astronomi circa la possibile presenza nel centro della struttura di una rilevante quantità di materia oscura, ben separata dalla gran parte delle galassie. Si era preferito non dar peso alla cosa, ritenendola un errore dovuto all’in- completezza dei dai a disposizione. Negli anni successivi, Abell 520 è stato fatto più volte oggetto di studi separati, che hanno finito col produrre una ben più rile- vante quantità di materiale su cui lavorare: immagini nei colori naturali delle galassie, prese con il telescopio spaziale Hubble e con il Canada-France-Hawaii Telescope del- le Hawaii; immagini del gas caldo prese nei raggi X col telescopio spaziale Chandra; mappe della distribuzione della materia oscura ottenute attraverso diversi casi di lensing gravitazionale individuati con Hub- ble, CFHT e con il telescopio Subaru (an- ch’esso alle Hawaii); mappe in falsi colori della concentrazione della luce stellare. I l Bullet Cluster viene portato ad esempio per di- mostrare che la disposizione della materia oscura (qui rappresen- tata in blu) è sem- pre legata gravi- tazionalmente alle galassie e che in caso di colli- sioni fra ammassi non viene signifi- cativamente ral- lentata nel suo moto, a diffe- renza della com- ponente gassosa ad alta tempera- tura (qui in rosa). [NASA/STScI; ESO WFI; Magellan/ U.Arizona/ D.Clo we et al.]
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