l'Astrofilo luglio-agosto 2023

9 LUGLIO-AGOSTO 2023 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ I n queste tre immagini di Betelgeuse vediamo: a sinistra, un’immagine interferometrica della fotosfera; al centro, un’immagi- ne composita in tricromia con ottica adattiva; a destra, un’immagine a 10,49 µ m dell’emissione termica della polvere cir- costante. [Yaël Nazé, and Xiao Che, Nick L.J. Cox, José H. Groh, Martin Guerrero, Pierre Kervella, Chien-De Lee, Mikako Matsuura, Sally Oey, Guy S. Stringfellow, Stephanie Wachter] pergiganti rosse non sono convettivi e quindi non trasportano in superfi- cie informazioni sugli elementi ge- nerati nella fucina termonucleare. Il nocciolo della questione è proprio capire se il nucleo di Betelgeuse sta bruciando elio oppure carbo- nio. I modelli sarebbe risolu- tivi se fosse possibile “alimen- tarli” con dati meno approssi- mativi, ma poiché come ab- biamo visto ciò non è fatti- bile, resta un’ampia libertà di interpretazione, tanto è vero che il team di Saio arriva a mettere in discussione il para- digma della fondamentalità del periodo di 400-420 giorni, proponendo che sia invece quello di circa 2200 giorni ad essere fondamentale. Ciò por- terebbe a una diversa stima delle dimensioni della stella e a un diverso stadio evolutivo attuale, con la conseguenza che Betelgeuse starebbe già attraversando la fase di fu- sione del carbonio, cosa che abbrevierebbe notevolmente i tempi di attesa della super- nova. Infatti, una stella con una massa iniziale di una ven- tina di masse solari, come probabil- mente era Betelgeuse all’ingresso nella sequenza principale, esaurisce l’idrogeno in circa 10 milioni di anni, l’elio in circa un milione di anni, il carbonio in appena un migliaio di anni. Le successive contrazioni del nucleo e conseguenti fusioni di ele- menti via via più pesanti durano sempre meno, fino alla fotodisinte- grazione del silicio, che si conclude in circa un giorno e può ostacolare la continuazione della catena verso nichel, cobalto e ferro, elementi che sono gli ultimi generati dalle stelle nell’im- minenza della loro esplo- sione. Tutti gli elementi più pesanti presenti in natura sono invece prodotti dalle su- pernovae. La maggioranza degli specialisti del settore propende per lo scenario in cui nel nucleo di Betelgeuse è ancora in atto la fusione del- l’elio in carbonio, anche per- ché è circa mille volte più pro- babile. Ma se la realtà fosse quella descritta dal team di Saio, potremmo essere alla vi- gilia di un grandioso quanto raro evento galattico. Consi- derando che Betelgeuse dista da noi 600 (±100) anni luce, l’esplosione potrebbe essersi già verificata, mentre conti- nuiamo a vedere la stella co- m’era centinaia di anni fa. Q uesta composizione mostra la supergigante rossa Betelgeuse che pulsa, si gonfia e si restringe asim- metricamente nell’UV. [Alex Lobel, Andrea Dupree, Ro- nald Gilliland, CfA, STScI, NASA, ESA] !

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