l'Astrofilo luglio-agosto 2023

50 LUGLIO-AGOSTO 2023 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ Q uesta infografica illustra l’evoluzione del sistema stellare CPD-29 2176, il primo progenitore di kilonova confermato. Fase 1, due massicce stelle blu si formano in un sistema stellare binario. Fase 2, la più grande delle due stelle si avvicina alla fine della sua vita. Fase 3, la più piccola delle due stelle assorbe materiale dalla sua com- pagna più grande e matura, privandola di gran parte della sua atmosfera esterna. Fase 4, la stella più grande produce una super- nova ultra spogliata, l’esplosione finale di una stella con meno “spinta” di una super- nova normale. Fase 5, come attualmente os- servata dagli astronomi, la stella di neutroni risultante dalla precedente supernova inizia a sottrarre materiale dalla sua compagna, ri- baltando la situazione. Fase 6, con la perdita di gran parte della sua atmosfera esterna, anche la stella compagna subisce una super- nova ultra spogliata. Questa fase avverrà tra circa un milione di anni. Fase 7, una cop- pia di stelle di neutroni in reciproca orbita stretta rimane ora dove una volta c’erano due stelle massicce. Fase 8, le due stelle di neutroni si avvicinano a spirale l’una verso l’altra, perdendo energia orbitale sotto forma di radiazione gravitazionale. Fase 9, la fase finale di questo sistema, quando le stelle di neutroni si scontrano, producendo una potente kilonova, la fabbrica cosmica di elementi pesanti del nostro universo. [CTIO/NOIRLab/NSF/AURA/P. Marenfeld] dersi.” Oltre a rappresentare la sco- perta di una stranezza cosmica incre- dibilmente rara, trovare e studiare sistemi progenitori di kilonova come questo può aiutare gli astronomi a svelare il mistero di come si formano le kilonovae, facendo luce sull’ori- gine degli elementi più pesanti del- l’universo. “Per un po’ di tempo, gli astronomi hanno speculato sulle condizioni esatte che potrebbero portare a una kilonova” , ha detto il coautore e astronomo di NOIRLab André-Nicolas Chené. “Questi nuovi risultati dimostrano che, almeno in alcuni casi, due stelle di neutroni so- relle possono fondersi quando una di esse è stata creata senza una clas- sica esplosione di supernova.” La produzione di un sistema così in- solito, tuttavia, è un processo lungo e improbabile. “Sappiamo che la Via Lattea contiene almeno 100 miliardi di stelle e probabilmente altre cen- tinaia di miliardi. Questo straordina- rio sistema binario è essenzialmente un sistema su dieci miliardi ”, ha af- fermato Chené. “Prima del nostro studio, la stima era che solo uno o due di questi sistemi potessero esi- stere in una galassia a spirale come la Via Lattea.” Sebbene CPD-29 2176 abbia tutte le carte in regola per formare alla fine una kilonova, spetterà ai futuri astronomi studiare quell’evento. Ci vorrà almeno un milione di anni af- finché la stella massiccia termini la sua esistenza con una titanica esplo- sione di supernova e si lasci dietro una seconda stella di neutroni. Que- sto nuovo residuo stellare e la stella di neutroni preesistente dovranno quindi riunirsi gradualmente in un balletto cosmico, perdendo lenta- mente la loro energia orbitale sotto forma di radiazione gravitazionale. Quando alla fine si fonderanno, la risultante esplosione di kilonova produrrà onde gravitazionali molto più potenti e lascerà dietro di sé una grande quantità di elementi pesanti, tra cui argento e oro. “Questo si- stema rivela che alcune stelle di neu- troni si formano solo con un piccolo ‘calcio di supernova’” , ha concluso Richardson. “Scoprendo una cre- scente popolazione di sistemi come CPD-29 2176, otterremo informa- zioni su quanto possono essere cal- me alcune morti stellari e se quelle stelle possono morire senza le tipi- che supernovae. ” !

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