l'Astrofilo luglio-agosto 2023

24 LUGLIO-AGOSTO 2023 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ U n confronto fra immagini del telescopio spaziale Hubble, prese a diversi anni di distanza, ha portato alla scoperta di due ombre inquietanti che si muovono in senso antiorario attraverso un disco di gas e polvere che circonda la giovane stella TW Hydrae. I dischi sono visti frontalmente dalla Terra e quindi offrono agli astronomi una visione a volo d’uccello di ciò che sta accadendo intorno alla stella. L’immagine a sinistra, presa nel 2016, mostra solo un’ombra [A] a ore 11, proiettata da un disco interno, leggermente inclinato rispetto al disco esterno, che blocca la luce stellare. L’immagine a destra mostra una se- conda ombra emergere da un altro disco annidato a ore 7, come fotografato nel 2021. Quello che originariamente era il disco interno è contrassegnato con [B] in questa vista successiva. Le ombre ruotano attorno alla stella a velocità diverse come le lancette di un orologio. Sono la prova di due pianeti invisibili che hanno attirato la polvere nelle loro orbite. Questo li rende leggermente inclinati l’uno rispetto all’altro. La ripresa in luce visibile è dello Space Telescope Imaging Spectrograph. Il colore artificiale è stato aggiunto per migliorare i dettagli. [NASA, ESA, J. Debes STScI] ! mentre ruotano attorno alla stella. È un po’ come far girare due dischi in vinile a velocità leggermente diver- se: a volte le etichette coincidono, ma poi una supera l’altra. “Ciò suggerisce che i due pianeti de- vono essere abbastanza vicini l’uno all’altro. Se uno si muove molto più velocemente dell’altro, sarebbe sta- to notato in precedenti osservazioni. È come avere due auto da corsa vi- cine l’una all’altra, con una che sor- passa lentamente e doppia l’altra” , ha detto Debes. I pianeti sospetti si trovano in una regione posta approssimativamente alla distanza di Giove dal nostro So- le. Le ombre completano una rota- zione attorno alla stella in circa 15 anni, il periodo orbitale che ci si a- spetterebbe a quella distanza dalla stella. Inoltre, questi due dischi in- terni sono inclinati di circa cinque o sette gradi rispetto al piano del di- sco esterno. Ciò è paragonabile alla gamma di inclinazioni orbitali all’in- terno del nostro sistema solare. “Questo è perfettamente in linea con la tipica architettura in stile si- stema solare” , ha affermato Debes. Il disco esterno su cui cadono le om- bre può estendersi fino a diverse volte il raggio della fascia di Kuiper del nostro sistema solare. Questo disco più grande ha una curiosa la- cuna al doppio della distanza media di Plutone dal Sole; potrebbe essere la prova di un terzo pianeta nel si- stema. Eventuali pianeti interni sa- rebbero difficili da rilevare perché la loro luce si perderebbe nel ba- gliore della stella. Inoltre, la polvere nel sistema oscurerebbe la loro luce riflessa. L’osservatorio spaziale Gaia dell’ESA potrebbe essere in grado di misu- rare un’oscillazione della stella se i pianeti di massa gioviana la stanno trascinando, ma ciò richiederebbe anni, considerando i lunghi periodi orbitali. I dati di TW Hydrae proven- gono dallo Space Telescope Imaging Spectrograph di Hubble. La visione a infrarossi del telescopio spaziale Webb potrebbe essere in grado di mostrare le ombre in modo più dettagliato.

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