l'Astrofilo luglio-agosto 2022

37 LUGLIO-AGOSTO 2022 ASTRO PUBLISHING e colleghi propongono due nuove equazioni “tipo-Drake”. La prima variante è: N(bio) = R * f p n p f l L b ed è pensata per stimare il numero di pianeti con biomarcatori rilevabili dalla Terra con gli strumenti attuali, sulla base delle conoscenze odierne. Il termine f l è qui interpretato come la frazione di pianeti che sviluppano biosfere paragonabili alla nostra, mentre L b è il tempo medio nel corso del quale una biosfera è rilevabile. La seconda variante è: N(tech) = R * f p n p f l f t L t e fornisce una stima del numero di pianeti con tecnomarcatori, come noi possiamo aspettarceli sulla base delle nostre esperienze. Qui f t esprime la frazione di pianeti che ospitano vita intelligente che pro- duce tecnomarcatori, ed è l’equiva- lente di f i f c nella forma canonica dell’equazione. L t è invece il tempo durante il quale i tecnomarcatori re- stano rilevabili. ASTROFILO l’ F rank Drake interviene alla Cornell University, nello Schwartz Auditorium, il 19 ottobre 2017. Sono trascorsi oltre sessant’anni da quando questo astronomo propose la sua celeberrima equazione, che ancora oggi genera discussioni fra gli astrobiologi. [Amalex5] Se l’evoluzione della vita sulla Terra fosse lo standard galattico e il li- vello tecnologico raggiunto dal- l’umanità fosse il più alto della Via Lattea, potremmo affermare che N(bio)>N(tech). I ricercatori fanno però giustamente notare che seb- bene la tecnologia abbia origine dalla biologia, può esistere anche in- dipendentemente da quest’ultima in varie forma che l’equazione origi- nale non coglie. Si può fare l’esem- pio di una tecnologia abbastanza resistente da sopravvivere alla bio- sfera che l’ha creata e capace di pro- durre tecnomarcatori in assenza di vita tecnologica e anche senza una biosfera (sfe- re di Dyson o altre me- gastrutture). Un altro esempio è quello di una J ohn Von Neumann genio eclettico e con- troverso del Novecento, è il padre della Theory of Self-Reproducing Au- tomata, secondo la qua- le, in futuro, le macchine potrebbero replicarsi in- dipendentemente dal- l’esistenza dell’essere umano. Ciò permette- rebbe loro di diffondersi nella galassia in tempi astronomicamente brevi.

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