l'Astrofilo luglio-agosto 2022
18 LUGLIO-AGOSTO 2022 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ con finanziamenti al progetto del consorzio EHT attraverso sovven- zioni del Consiglio europeo della ri- cerca e della Max Planck Society in Germania. “È esaltante per l’ESO aver svolto un ruolo così importante nello svelare i misteri dei buchi neri, e di Sgr A* in particolare, per così tanti anni” , ha commentato il Direttore Generale dell’ESO Xavier Barcons. “L’ESO non solo ha contribuito alle osservazioni EHT con le strutture ALMA e APEX, ma ha anche consentito, con i suoi altri osservatori in Cile, alcune delle precedenti osservazioni rivoluziona- rie del centro galattico.” Il risultato di EHT segue il rilascio nel 2019, sempre da parte della collabo- razione, della prima immagine di un buco nero supermassiccio, chiamato M87*, al centro della galassia Mes- sier 87, ben più lontano da noi. I due buchi neri appaiono notevol- mente simili, anche se il buco nero della nostra galassia è più di mille volte più piccolo e meno massiccio di M87*. “Abbiamo qui due tipi completamente diversi di galassia e due masse di buchi neri molto diverse, ma vicino al bordo questi buchi neri sembrano sor- prendentemente simili” , afferma Sera Markoff, co- presidente del Consiglio Scientifico dell’EHT e pro- fessoressa di astrofisica teorica all’Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi. “Questo risultato ci dice che la Relatività ge- nerale governa questi oggetti da vi- cino, e qualsiasi differenza che ve- diamo più lontano deve essere do- vuta a differenze nel materiale che circonda i buchi neri.” Questo traguardo è stato decisa- mente più difficile che per M87*, anche se Sgr A* è molto più vicino a C onfronto tra le dimensioni dei due buchi neri fotografati dalla collaborazione EHT (Event Horizon Telescope): M87*, al centro della galassia Messier 87, e Sagittarius A* (Sgr A*), al centro della Via Lattea. L’immagine mostra la scala di Sgr A* rispetto sia a M87* che ad altri elementi del sistema solare, come le orbite di Plutone e Mercurio. Viene visualizzato anche il diametro del Sole e la posizione attuale della sonda spaziale Voyager 1, la più lontana dalla Terra. M87*, che si trova a 55 milioni di anni luce di distanza, è uno dei più grandi buchi neri che si conoscano. Men- tre Sgr A*, a 27000 anni luce di distanza, ha una massa di circa quattro milioni di volte quella del Sole, M87* pesa seicento volte tanto. Ma a causa delle loro distanze relative dalla Terra, molto di- verse, entrambi i buchi neri appaiono della stessa dimensione il cielo. [EHT collaboration (acknow- ledgment: Lia Medeiros, xkcd)] noi. Lo scienziato dell’EHT Chi-kwan ‘CK’ Chan, dell’Osservatorio Steward e del Dipartimento di Astronomia e Data Science Institute dell’Università dell’Arizona, USA, spiega: “Il gas in prossimità dei buchi neri si muove alla stessa velocità (veloce quasi co- me la luce) sia intorno a Sgr A* che a M87*. Ma mentre il gas impiega giorni o settimane per orbitare at-
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