l'Astrofilo luglio-agosto 2021
30 LUGLIO-AGOSTO 2021 prossime a quella del nostro pianeta, come i NEOs e i Troiani della Terra. Appare poco realistico che queste popolazioni di piccoli asteroidi pos- sano essere state caratterizzate così precisamente da eventuali astronomi alieni, al punto da progettare e rea- lizzare un atterraggio su uno di essi, in una posizione tale da consentire lo studio del nostro pianeta. Un inse- rimento di una sonda in orbita terre- stre sarebbe indubbiamente meno complicato e più prodigo di informa- zioni. Un successivo deorbiting con ingresso in atmosfera avrebbe pru- dentemente cancellato ogni traccia della visita. Alieni meno discreti a- vrebbero potuto piazzare strumenti di osservazione sulla Luna, sicura- mente ben nota a chi è in grado di osservare la Terra da pochi anni luce di distanza. Una civiltà con icnoscala di poco superiore alla nostra sarebbe già in grado di fare tutto ciò, e noi non possiamo del tutto escludere che sulla superficie lunare siano pre- senti tecnomarcatori alieni. Infatti, a dispetto dell’intensa e continua ASTROFILO l’ I potetiche megastrutture di taglia planetaria potrebbero essere rile- vate per l’anomala dispersione di ca- lore palesata rispetto a un corpo roccioso naturale. A fianco, alcune lune “ibridate”. [TechnoClimes 2020] aliene. Che ritrovamenti di questo tipo possano realizzarsi sembra piut- tosto improbabile, ma l’idea di fon- do non è poi così strampalata. Sappiamo bene che le stelle non sono immobili le une rispetto alle altre, e che nel loro moto attorno al centro della galassia possono occa- sionalmente “sfiorarsi”. È stato cal- colato che, mediamente, ogni circa 100000 anni una stella transita a meno di un anno luce dal Sole, pe- netrando nella Nube di Oort. Ciò comporta che da quando sulla Terra è nata la vita, alcune decine di mi- gliaia di stelle sono passate a una di- stanza abbastanza ravvicinata da permettere a eventuali civiltà tecno- logiche da esse ospitate di accorgersi della “contaminazione” chimica del- la nostra atmosfera, causata proprio dalla presenza di forme di vita. Così come noi stiamo pensando di in- viare una sonda nel probabilmente sterile sistema planetario di Proxima Centauri, a oltre 4 anni luce di di- stanza, è ipotizzabile che altri ab- biano progettato una missione simi- le quando, passando ancora più vi- cino al nostro sistema solare, si sono accorti che sul terzo pianeta c’era qualcosa di ben più vitale. Alcuni dei partecipanti a TechnoCli- mes 2020 ritengono che se abbiamo ricevuto visite di sonde aliene, que- ste potrebbero ancora trovarsi da qualche parte nel nostro sistema pla- netario, sebbene verosimilmente inattive e deteriorate. Gli stessi ricer- catori suggeriscono che, se l’obiet- tivo degli alieni era studiare la Terra e i suoi abitanti (in senso lato) per un periodo relativamente lungo, quei relitti potrebbero trovarsi o sulla Luna o sugli asteroidi con orbite più
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