l'Astrofilo luglio-agosto 2020

54 LUGLIO-AGOSTO 2020 CRONACHE SPAZIALI I l Wolfe Disk visto con ALMA (a destra, in rosso), VLA (a sinistra, in verde) e con Hubble (entrambe le immagini, in blu). In luce radio, ALMA ha osservato i mo- vimenti della galassia e la massa di gas atomico e polvere, e il VLA ha misurato la quantità di massa molecolare. In luce UV, Hubble ha osservato stelle massicce. L’immagine VLA è realizzata con una risoluzione spaziale inferiore rispetto al- l’immagine ALMA e pertanto appare più grande e più pixelata. [ALMA (ESO/ NAOJ/NRAO), M. Neeleman; NRAO/AUI/NSF, S. Dagnello; NASA/ESA Hubble] I mmagine radio di ALMA del Wolfe Disk, visto quando l’universo aveva solo il dieci per cento della sua età attuale. [ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), M. Neeleman; NRAO/AUI/NSF, S. Dagnello] sulla formazione delle stelle nel Wolfe Disk. Alle lunghezze d’onda radio, ALMA ha osservato i movi- menti della galassia e la massa di gas atomico e polvere, mentre il VLA ha misurato la quantità di massa molecolare, cioè il carburante per la formazione stellare. In luce UV, Hub- ble ha osservato stelle massicce. “Il tasso di formazione stellare nel Wolfe Disk è almeno dieci volte su- periore a quello della nostra galas- sia” , ha spiegato Prochaska. “Deve essere una delle galassie a disco più produttive dell’universo pri- mordiale.” Il Wolfe Disk è stato osservato per la prima volta da ALMA nel 2017. Nee- leman e il suo team hanno trovato la galassia esaminando la luce pro- veniente da un quasar più distante. Quella luce veniva assorbita attra- versando un’enorme massa di idro- geno gassoso che circonda la galas- sia, che così si è rivelata. Invece di ma più rare, gli astronomi hanno usato questo metodo di “assorbi- mento” per trovare galassie più deboli e più “normali” nell’universo primordiale. “Il fatto che abbiamo trovato il Wolfe Disk usando questo metodo, ci dice che appartiene alla tipica po- polazione di galassie presenti nei primi tempi” , ha detto Neeleman. “Quando le nostre più recenti osser- vazioni con ALMA hanno mostrato sorprendentemente che sta ruo- tando, ci siamo resi conto che le ga- lassie a dischi rotanti precoci non sono così rare come pensavamo e che dovrebbero essercene molte di più là fuori.” “Questa osservazione è rappresenta- tiva del modo in cui la nostra com- prensione dell’universo viene miglio- rata con la sensibilità avanzata che ALMA offre alla radioastronomia” , ha dichiarato Joe Pesce, direttore del programma di astronomia della Na- tional Science Foundation, che finan- zia il telescopio. “ALMA ci consente di fare nuove scoperte inaspettate a quasi ogni osservazione.” cercare la luce diretta proveniente da galassie estremamente luminose, ! ASTROFILO l’

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