l'Astrofilo luglio-agosto 2020
13 LUGLIO-AGOSTO 2020 ESOPIANETI ASTROFILO l’ vio, condotta da Fritz Benedict (astronomo in pensione del McDonald Observatory), che avrebbe confermato l’esistenza del pianeta più esterno, Proxima c. I risultati di questo ennesimo lavoro sull’argomento in questio- ne sono stati presentati a inizio giugno al 236° meeting dell’American Astronomical Society, e basano sulla rianalisi di misure astrometriche ottenute nell’ultimo quarto di secolo dai Fine Guidance Sensors del te- lescopio spazia- le Hubble. Sebbene il com- pito primario di questi sensori sia quello di assicu- rare un accurato puntamento del telescopio, è an- che possibile u- sarli per fare pre- cise misurazioni delle posizioni e dei moti stellari. Negli anni ‘90, Benedict aveva già tentato di evidenziare anomalie nel moto in cielo di Proxima Centauri, ma aveva cercato solo periodi inferiori a 1000 giorni, senza riuscire a trovare nulla. Dopo aver saputo del lavoro del team di Da- masso, Benedict ha riesaminato tutti i dati a disposizione, alla ricerca di un’oscillazione nel moto stellare con periodo più lungo. E questa volta sembra che abbia trovato una variazione (accelerazione e decelerazione ri- spetto al moto rettilineo) con un periodo di 1907 giorni, praticamente identico a quello trovato da Damasso e colleghi. Ma Benedict si è spinto oltre, combinando i suoi risultati con quelli delle ricerche precedenti e arri- vando a calcolare per Proxima c una massa di circa 7 masse terrestri. In attesa che i risultati di Benedict siano con- fermati da altri ricercatori, la presenza di ul- teriori pianeti, in aggiunta a Proxima b, resta una questione aperta. Se ne scopris- simo altri non sarebbe comunque una sor- presa, perché le stelle di piccola massa ten- dono a ospitare diversi pianeti rocciosi, non di rado in orbite molto strette. Aspettiamoci quindi ulteriori e avvincenti scoperte nel si- stema di Proxima Centauri. ! P arte della struttura di ESPRESSO che, at- traverso un siste- ma di fibre ottiche, raccoglie i fasci di luce provenienti dai quattro tele- scopi di 8,2 metri del VLT e li invia allo spettrografo che si trova in un altro locale. [ESO/P. Horálek] In basso, Fritz Benedict, l’astro- nomo che con un lavoro indipen- dente potrebbe aver confermato l’esistenza di Pro- xima c, utilizzando dati di archivio del telescopio spaziale Hubble. [Universi- ty of Texas, McDo- nald Observatory]
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