l'Astrofilo luglio-agosto 2020
10 LUGLIO-AGOSTO 2020 ESOPIANETI del vicino infrarosso. A partire dal 2014, questo strumento ha rivelato l’esistenza di numerosi dischi protoplanetari attorno a stelle distanti, e per un periodo di quattro anni è stato il fulcro della survey SHINE, nel corso della quale ha fotografato circa 600 stelle vicine. Una di queste stelle era Pro- xima Centauri, attorno alla quale non era ancora sospettata l’esistenza di Proxima c. Il team di Gratton ha cercato tracce di que- sto potenziale pianeta proprio nelle im- magini della survey SHINE, confidando nel fatto che se avesse emesso un segnale in- frarosso abbastanza intenso, SPHERE lo avrebbe forse rilevato. Era stato calcolato che la massima separazione proiettata fra pianeta e stella, ovvero la distanza angolare alle quadrature orbitali, poteva superare 1 secondo d’arco, un valore incoraggiante considerando il potere risolutivo dello stru- mento fotografico. Al fine di rendere conto del rilevante movi- mento orbitale del pianeta, i ricercatori hanno usato un metodo che assume l’orbita circolare e che conside- ra solo le osservazioni fatte in vicinanza delle quadrature. Sfortunata- mente, le immagini ac- quisite da SPHERE non hanno rilevato alcuna chiara traccia di Pro- xima c. Il miglior candi- dato è una piccola e debole chiazza di luce, con un rapporto segna- le/rumore di 6 a 1. Statisticamente, la pro- babilità che questa ri- levazione sia dovuta a una fluttuazione ca- suale è inferiore all’1%, un valore che sarebbe incoraggiante se la di- stribuzione del rumore nelle immagini fosse u- niforme, ma non è que- sto il caso. Gratton e colleghi fanno comun- que notare che la posi- zione e l’orientazione del possibile piano orbi- ASTROFILO l’ tale del candidato pianeta si adattano bene alla disposizione di una fascia esterna di ma- teriale residuo fotografata con ALMA. Per contro, la posizione e il moto orbitale del segnale rilevato non sono consistenti con quanto osservato dalla missione Gaia, con riferimento al moto proprio nello spa- zio del sistema di Proxima Centauri. Un ulteriore fattore che rende incerta l’i- dentificazione del candidato pianeta nelle immagini di SPHERE è l’eccessiva luminosità R affaele Grat- ton, il leader del team che ha tentato di confer- mare l’esistenza di Proxima c at- traverso le imma- gini acquisite dal- la survey SHINE. Sotto, lo spettro- polarimetro SPHERE, con il quale è stata con- dotta la survey SHINE. Qui lo ve- diamo installato sull’unità UT3 del Very Large Tele- scope dell’ESO. [SPHERE/ONERA/ JF Sauvage]
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