l'Astrofilo luglio-agosto 2019

39 LUGLIO-AGOSTO 2019 CRONACHE SPAZIALI le stelle più massicce pos- seggono compagne stel- lari orbitanti, non è chia- ro come ciò avvenga, ad esempio: le stelle nascono insieme da un comune di- sco a spirale al centro di una nube collassante, op- pure si mettono in coppia più tardi, a seguito di in- contri casuali in un am- masso stellare affollato? Comprendere le dinamiche delle binarie in formazione è stato difficile perché le protostelle di questi siste- mi sono ancora avvolte in una densa nube di gas e polvere che impedisce alla maggior parte della luce di sfuggire. Fortunatamente, è possibile vederli usando le onde radio, a patto che possano essere ripresi con una risoluzione spaziale sufficientemente alta. Nel recente lavoro, pubbli- cato su Nature Astronomy , i ricercatori guidati da Yi- chen Zhang (RIKEN Cluster for Pioneering Research) e Jonathan C. Tan (Chalmers University e Univer- sity of Virginia) hanno usato ALMA per osservare ad alta risoluzione spa- ziale una regione di formazione stel- lare conosciuta come IRAS07299- 1651, che si trova a una distanza di 1,68 kiloparsecs (quasi 5500 anni luce). Le osservazioni hanno mostrato che già in questa fase iniziale la nube contiene due oggetti, una massiccia stella centrale “primaria” e un’altra stella “secondaria” in formazione, anch’essa di massa elevata. Per la prima volta, il team di ricerca è stato in grado di utilizzare queste osservazioni per dedurre le dinami- che del sistema. Le osservazioni han- no mostrato che le due stelle na- scenti sono separate da una distan- za di circa 180 unità astronomiche. Sono quindi piuttosto distanti fra loro. Stanno attualmente orbitando una attorno all’altra con un periodo di non oltre 600 anni e posseggono una massa totale di almeno 18 volte quella del nostro Sole. Secondo Zhang: “Questa è una sco- perta entusiasmante perché per lun- go tempo ci siamo domandati se le stelle si formano nei sistemi binari durante il collasso iniziale della nu- be, oppure se vengono create du- rante le fasi successive. Le nostre osservazioni mostrano chiaramente che la divisione in stelle binarie av- viene all’inizio, mentre sono ancora nella loro infanzia”. Un altro risultato dello studio è stato che le stelle binarie vengono nutri- te da un disco comune, alimentato dalla nube che collassa, favorendo uno scenario in cui la stella seconda- ria del sistema si forma come risul- tato della frammentazione del disco originariamente attorno alla prima- ria. Ciò consente alla protostella se- condaria, inizialmente più piccola, di “rubare” la materia in caduta dalla sorella e alla fine emergere as- sieme come “gemelli” abbastanza simili. Tan aggiunge: “Questo è un risultato importante per capire la nascita di stelle massicce. Tali stelle sono importanti in tutto l’universo, non ultimo per produrre alla fine della loro vita gli elementi pesanti che costituiscono la nostra Terra e che sono nei nostri corpi” . Zhang conclude: “Ciò che è impor- tante ora è osservare altri esempi per vedere se questa è una situa- zione unica o qualcosa che è co- mune nella nascita di tutte le stelle massicce”. ASTROFILO l’ ! A nimazione composta da immagini prese da ALMA che mostrano i flussi di gas, come trac- ciato dalla molecola di metanolo, con diverse velocità codificate in base alla linea di vista, attorno al massiccio sistema protostellare binario. L’immagine di sfondo grigia mostra la di- stribuzione complessiva, da tutte le velocità, dell’emissione di polvere dai flussi di gas densi.

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