l'Astrofilo luglio-agosto 2019

34 LUGLIO-AGOSTO 2019 CRONACHE SPAZIALI cando le stelle guida, può osservare solo una cefeide per ogni orbita di 90 minuti attorno alla Terra, quindi sa- rebbe molto costoso per il telescopio osser- vare ogni cefeide“ , ha spiegato il membro del team Stefano Caser- tano, anch’egli di STScI e Johns Hopkins. “In- vece, abbiamo cercato gruppi di cefeidi abba- stanza vicine le une alle altre da poterci spo- stare fra di esse senza ricalibrare il punta- mento del telescopio. Queste cefeidi sono così luminose che ci basta osservarle per ap- pena due secondi. La tecnica ci permette di osservare dozzine di ce- feidi per la durata di un’orbita. Quindi, rima- niamo al controllo del giroscopio e continuiamo a ‘DASHare’, ovvero a spostarci molto velocemente.“ Gli astronomi di Hubble hanno poi combinato i loro risultati con un’altra serie di osservazioni realizzate dal- l’Araucaria Project, una collabora- zione tra astronomi di istituzioni in Cile, Stati Uniti ed Europa. Questo gruppo ha misurato la distanza della Grande Nube di Magellano osservan- do l’oscuramento della luce quando una stella passa davanti al suo partner in sistemi di stelle binarie ad eclisse. Le misurazioni combinate hanno aiu- tato il team SH0ES a stabilire la reale luminosità delle cefeidi. Con questo risultato più accurato, il team potrebbe quindi “stringere i bulloni“ del resto della scala di distan- ze che si estende più a fondo nello spazio. La nuova stima della costante di Hubble è di 74 chilometri al se- condo per megaparsec. Ciò significa che per ogni 3,3 milioni di anni luce condi dopo il Big Bang e abbia spinto la ma- teria nello spazio, av- viando l’espansione ini- ziale. L’energia oscura po- trebbe anche essere la ragione dell’attuale espansione accelerata dell’universo. La nuova teoria sugge- risce che ci fu un terzo episodio di energia o- scura non molto tem- po dopo il Big Bang, che espanse l’universo più velocemente di quanto gli astronomi avevano previsto. Se- condo Riess, l’esisten- za di questa “energia oscura precoce“ po- trebbe spiegare la di- screpanza tra i due valori della costante di Hubble. Un’altra ipo- tesi è che l’universo contenga una nuova particella suba- tomica che viaggia vicino alla velo- cità della luce. Questo tipo di par- ticelle veloci sono collettivamente chiamate “radiazione oscura“ e in- cludono particelle già precedente- mente note come i neutrini, che sono create in reazioni nucleari e de- cadimenti radioattivi. Un’altra pos- sibilità allettante è che la materia oscura (una forma invisibile di mate- ria non composta da protoni, neu- troni ed elettroni) interagisca più fortemente con la materia o radia- zione normale di quanto pensato fi- nora. Ma la vera spiegazione è anco- ra un mistero. Riess non ha una ri- sposta a questo fastidioso problema, ma il suo team continuerà a usare il telescopio spaziale Hubble per ri- durre le incertezze nella costante di Hubble. Il loro obiettivo è ridurre l’incertezza all’1%, che dovrebbe aiutare gli astronomi a identificare la causa della discrepanza. ! Q uesta illustrazione mostra i tre passi fondamentali che gli astro- nomi usano per calcolare quanto velocemente l’universo si espande nel tempo, un valore chiamato costante di Hubble. Tutti i passaggi prevedono la costruzione di una forte “scala di distanza co- smica“, iniziando con la misurazione di distanze precise verso le ga- lassie vicine e quindi il passaggio a galassie sempre più distanti. Questa “scala“ è una serie di misurazioni di diversi tipi di oggetti astronomici con una luminosità intrinseca che i ricercatori possono utilizzare per calcolare le distanze. [NASA, ESA, and A. Feild (STScI)] di distanza da noi, una galassia, sem- bra spostarsi di 74 chilometri al se- condo più velocemente, come conse- guenza dell’espansione dell’universo. Il numero indica che l’universo si sta espandendo ad un tasso più veloce del 9% rispetto alla previsione di 67 chilometri al secondo per megapar- sec, che risulta dalle osservazioni di Planck dell’universo primordiale, as- sieme alla nostra attuale compren- sione dell’universo. Una spiegazione per il disallinea- mento comporta una comparsa ina- spettata di energia oscura nel gio- vane universo, energia che è rite- nuta ora rappresentare il 70% dei contenuti dell’universo stesso. Proposta dagli astronomi della Johns Hopkins, la teoria è soprannominata “energia oscura precoce“ e suggeri- sce che l’universo si sia evoluto come un dramma in tre atti. Gli astronomi hanno già ipotizzato che l’energia oscura sia esistita durante i primi se- ASTROFILO l’

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