l'Astrofilo luglio-agosto 2019

31 LUGLIO-AGOSTO 2019 CRONACHE SPAZIALI cola, grosso modo la dimensione della Terra, e ciò rende questa stella, e in generale tutte le nane bianche, estremamente densa.” La gravità della nana bianca è così forte (circa 100000 volte quella della Terra) che un tipico asteroide sarebbe squar- ciato da forze gravitazionali se le passasse troppo vicino. Il professor Boris Gaensicke, del Di- partimento di Fisica e coautore, ha aggiunto: “Il pianeta che abbiamo scoperto è in profondità nel pozzo gravitazionale della nana bianca, molto più vicino rispetto a dove ci aspettassimo di trovare qualcosa di ‘vivo’. Questo è possibile solo per- ché dev’essere molto denso e/o, molto probabilmente, ha una forza interna che lo tiene insieme; quindi proponiamo che sia composto in gran parte di ferro e nichel. Se fosse puro ferro potrebbe sopravvivere dov’è ora, ma allo stesso modo po- trebbe essere un corpo ricco di ferro ma con una forza interna per te- nerlo insieme, il che è coerente con la natura planetesimale, essendo un frammento piuttosto massiccio di un nucleo del pianeta. Se corretto, il corpo originale aveva almeno cen- tinaia di chilometri di diametro per- ché è solo a quel punto che i pianeti iniziano a differenziarsi (come l’olio sull’acqua) e fanno affondare ele- menti più pesanti per formare un nucleo metallico.” La scoperta offre un suggerimento su quali siano i ASTROFILO l’ pianeti che possono risiedere in altri sistemi solari e uno sguardo al fu- turo del nostro. Christopher Manser ha dichiarato: “Quando le stelle in- vecchiano, crescono in giganti rossi, che ‘ripuliscono’ la parte interna del loro sistema planetario. Nel nostro sistema solare, il Sole si espanderà fino a dove orbita la Terra attual- mente, e la spazzerà via assieme a Mercurio e Venere. Da Marte in là tutto sopravviverà e si sposterà più lontano. L’opinione generale è che tra 5-6 miliardi di anni il nostro si- stema solare vedrà una nana bianca al posto del Sole, orbitata da Marte, Giove, Saturno, pianeti esterni, così come asteroidi e comete. È proba- bile che le interazioni gravitazionali avvengano in tali residui di sistemi planetari, il che significa che i pia- neti più grandi possono facilmente spostare i corpi più piccoli su orbite che li avvicinano alla nana bianca, dove vengono triturati dalla sua enorme gravità” . ! V eduta fantasiosa di un frammento pla- netario che orbitando at- torno alla stella SDSS J122859.93+104032.9 la- scia dietro di sé una coda di gas. [Mark Garlick]

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