l'Astrofilo luglio-agosto 2016

ASTROFILO l’ PIST-1b e TRAPPIST-1c ricevono dalla loro stella rispettivamente il quadruplo e il dop- pio dell'energia che la Terra riceve dal Sole, ed è quindi probabile che le loro atmosfere siano un po' troppo calde (comunque meno calde di quella di Venere). A causa della vi- cinanza a TRAPPIST-1 è dato per certo che i periodi di rotazione dei due pianeti siano sincronizzati con quelli di rivoluzione, per- tanto rivolgono alla stella sempre lo stesso emisfero, mentre l'altro emisfero è sempre in ombra. Secondo il team di Gillon, ciò può far variare le temperature in un range com- preso fra +130°C e -30°C. Di conseguenza, lungo il terminatore potrebbe esistere una fascia più o meno ampia in cui le condizioni sarebbero tutto sommato vivibili. A ciò con- tribuirebbe anche la stabilità termica della stella, la quale, nata circa 500 milioni di anni fa, continuerà a permanere nell'attuale sta- dio per decine di miliardi di anni ancora. Il target più interessante resta comunque TRAPPIST-1d, che per via della sua maggiore distanza dalla stella non ha ancora subito la sincronizzazione dei periodi rotazionale e orbitale, situazione che nel caso specifico sarà raggiunta, secondo Gillon e colleghi, fra circa mezzo miliardo di anni. Nella mi- gliore delle ipotesi, l'atmosfera di questo rocciosi e di possedere inviluppi gassosi non dominati da idrogeno ed elio, quindi più so- miglianti alle atmosfere di Venere e Terra che non a quella di un mini-Nettuno. TRAP- S opra, il telesco- pio TRAPPIST. Questo strumento viene controllato in remoto dalla Université de Liegè, in Belgio. [E. Jehin/ESO] A destra, una ve- duta di fantasia di TRAPPIST-1d, il pianeta sul quale per primo potreb- bero essere tro- vati indizi di vita extraterrestre. [ESO/M. Kornmes- ser/N. Risinger]

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