l'Astrofilo luglio-agosto 2016
CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ siderato una serie di 19 hot Jupiters, precedentemente osservati da Hub- ble. La Wide Field Camera 3 del tele- scopio ha rilevato vapore d'acqua nelle atmosfere di dieci di questi pia- neti, e niente acqua in altri nove. Ma quell'informazione era diffusa in oltre una dozzina di studi. Il metodo di analisi e interpretazione è variato perché gli studi erano condotti sepa- ratamente. Non c'è stata una analisi globale di tutti questi pianeti. Per comparare i pianeti e cercare un mo- dello, il team del JPL ha dovuto stan- dardizzare i dati. I ricercatori hanno combinato le serie di dati per tutti i 19 hot Jupiters al fine di creare uno spettro medio della luce complessiva per il gruppo di pianeti. Hanno poi comparato questi dati a modelli di at- mosfere limpide, libere da nubi, e ciò con vari spessori di nubi. Gli scienziati hanno così stabilito che, per quasi tutti i pianeti che hanno studiato, fo- schia o nubi avevano nascosto, me- diamente, la metà dell'atmosfera. “In alcuni di questi pianeti si può vedere l'acqua fare capolino sopra le nuvole o la foschia, e potrebbe esserci ancora più acqua al di sotto” , ha detto Iyer. Gli scienziati non conoscono ancora la natura di quelle nubi o della foschia, nemmeno che cosa sono e di che cosa sono fatte. “È piuttosto sorprendente che nubi o foschia siano su quasi tutti questi pianeti” , ha detto Robert Zel- lem, borsista postdottorato del JPL e co-autore dello studio. Le implicazioni di questo risultato concordano con le scoperte pubblicate nell'edizione del 14 dicembre 2015 della rivista Nature . Lo studio su Nature ha impiegato dati dei telescopi spaziali Hubble e Spitzer per suggerire che nubi o foschia po- trebbero nascondere acqua non an- cora osservata sugli hot Jupiter. Il nuovo studio fa uso di dati di esopia- neti provenienti da un solo strumento di Hubble, per caratterizzare unifor- memente un più ampio gruppo di hot Jupiters, ed è il primo a quantificare quante atmosfere sarebbero scher- mate dall'azione di nubi e foschia. La nuova ricerca potrebbe avere im- plicazioni per studi supplementari con futuri osservatori spaziali, come il James Webb Space Telescope della NASA. Gli esopianeti con spesse co- perture di nubi che ostacolano il ri- levamento di acqua e altre sostanze possono essere soggetti meno appe- tibili per uno studio più esteso. Tali ri- sultati sono importanti anche per capire come si formano i pianeti, di- cono gli scienziati. “Questi pianeti si sono formati nella loro attuale posi- zione o sono migrati verso la loro stella ospite da più lontano? Capire l'abbondanza di molecole come l'ac- qua ci aiuta a rispondere a questa domanda” , ha detto Zellem. “Questo studio è un entusiasmante passo in avanti nello studio degli esopianeti e nella comparazione delle loro pro- prietà” , ha detto Mark Swain, co-au- tore dello studio e supervisore del gruppo per la scoperta di esopianeti e del gruppo scientifico del JPL. n
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