l'Astrofilo luglio-agosto 2016

CRONACHE SPAZIALI D EIMOS (DEep Imaging Multi-Object Spectrograph) è uno spettro- grafo multi- immagine per oggetti deboli in luce visi- bile, operante al fuoco Nas- myth del tele- scopio Keck II dal 2002. [W. M. Keck Ob- servatory] g a l a s s i e MACS2129.4- 0741, che è ab- bastanza mas- siccio da creare tre diverse im- magini dell'og- getto remoto. “I telescopi del Keck Observatory sono semplicemen- te i migliori al mondo per questo la- voro” , ha detto Marusa Bradac, pro- fessoressa alla University of California, Davis, che ha guidato il team. “La loro potenza, accoppiata alla forza gravitazionale di un massiccio am- masso di galassie, ci permette di ve- dere davvero dove nessun occhio umano ha visto prima.” “Poiché ne vedi tre e le caratteristiche sono esattamente le stesse, significa che l'oggetto è stato lensificato” , ha detto Marc Kassis, astronomo dello staff del Keck Observatory, che ha as- sistito nottetempo il team della sco- perta. “Un'altra cosa che è partico- larmente interessante è che la galas- sia è piccola. L'unica possibilità che i ricercatori avevano di vederla era at- traverso il lensing. Ciò ha permesso loro di identificarla come una galassia ordinaria vicina al confine dell'uni- verso visibile.” “Se la luce proveniente da quella galassia non fosse stata in- tensificata di 11, 5 e 2 volte, noi non saremmo stati in grado di vederla” , ha detto Kuang-Han Huang, membro del team della UC Davis. “La galassia si trova in prossimità della fine del- l'epoca di reionizzazione, durante la quale la maggior parte dell'idroge- no intergalattico transitava da uno sta- to prevalentemente neutrale a uno stato prevalentemente ionizzato (illu- minando le stelle per la prima volta). Ciò dimostra quanto il lensing gravi- tazionale sia importante nella cono- scenza della popolazione di deboli galassie che domina la produzione di fotoni in quell'epoca.” Le immagini intensificate della galassia erano ori- ginariamente viste separate sia nei dati del Keck Observatory sia in quel- li del telescopio spaziale Hubble. Il team ha raccolto e combinato gli spettri di Keck Observatory/DEIMOS di tutte e tre le immagini, confer- mando che erano la stessa e che que- sto è un sistema a tripla lente. “Ora abbiamo una buona delimitazione di quando è finito il processo di reioniz- zazione (a redshift attorno a 5, ov- vero 12,5 miliardi di anni fa), ma non sappiamo ancora nel dettaglio come ciò avvenne” , ha detto Huang. “La galassia scoperta nel nostro lavoro è probabilmente un membro della po- polazione di deboli galassie che guida il processo di reionizzazione.” “Questa galassia è stimolante perché il team calcola una massa stellare molto bassa, pari all'1% dell'1% della Via Lattea” , ha detto Kassis. “È una galassia molto, molto piccola, e a una così grande distanza rappresenta un indizio per rispondere a una delle do- mande fondamentali a cui l'astrono- mia sta tentando di rispondere: 'Che cosa provoca nel giovane universo di 13 miliardi di anni fa la transizione dell'idrogeno da neutrale a ioniz- zato?' È quando le stelle si sono ac- cese e la materia ha iniziato a di- ventare più complessa.” ASTROFILO l’ n

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