l'Astrofilo luglio-agosto 2016
ASTROFILO l’ U na veduta ravvicinata della piramide che dominava la città Maya “Bocca di fuoco”: la pira- mide non esiste e al suo posto c’è probabilmente un rigoglioso campo di marijuana! soamerica Center-University of Texas, di Au- stin: “L'intera faccenda è un pasticcio, un ter- ribile esempio di scienza spazzatura buttata su Internet in caduta libera. Gli antichi Maya non tracciarono le loro città secondo le co- stellazioni. Vedere un simile schema è un pro- cesso di Rorschach [una specie di illusione ottica], poiché i siti sono ovunque e le stelle anche” . Della medesima opinione è Ivan Šprajc, dell'Institute of Anthropological and Spatial Studies, Slovenia, il quale a Gizmo- do conferma che: “Pochissime costellazioni Maya sono state identificate e anche in quei casi non sappiamo esattamente quante e quali stelle le compongano. È quindi impos- sibile controllare se esiste una corrispon- denza fra le stelle e la collocazione delle città” . Ancora su Gizmodo , Thomas Garrison, antropologo della University of Southern Ca- lifornia Dornsife ed esperto di telerileva- mento, precisa che le immagini da satellite fornite a William rivelano non una piramide, bensì un campo di grano o di mais, lasciato incolto per 10-15 anni, e aggiunge: “Questo è evidente a chiunque abbia passato del tempo nelle pianure Maya” . La pietra tombale sulla presunta scoperta la mette Geoffrey E. Braswell, del Mesoameri- can Archaeology Laboratory della University of California, San Diego. Braswell conosce bene la zona indicata dal ragazzino, aven- dola visitata con alcuni colleghi per delle ri- cerche, ed ecco come commenta le due foto da satellite prodotte da William a sostegno della sua ipotesi: “Un'immagine mostra una piccola area paludosa che secca nelle stagioni calde e che si trova mezzo chilometro a nord della laguna El Manguito” . Quindi nessun in- sediamento Maya, con le circa 30 costruzioni viste lì che svaniscono nel nulla. A riguardo della foto della presunta piramide, Braswell conclude così: “L'altra immagine mostra due configurazioni rettangolari, sul bordo di una laguna che si asciuga periodicamente. Si tratta della laguna El Civalón, a sud-est di Campeche. I due rettangoli sono piccoli campi ricoperti di erbacce, oppure, se non sono abbandonati, possono essere coltivati a marijuana, un'attività comune in quell'area” . In un certo senso, quella dello scienziato in erba William Gadoury, potrebbe essere stata davvero una scoperta “stupefacente”! n
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