l'Astrofilo luglio-agosto 2015

CRONACHE SPAZIALI Center for Astrophysics di Cam- bridge, Massachusetts, primo autore dell'articolo scientifico sulla scoper- ta. “Ora abbiamo un'evidenza an- cora migliore che quella stessa chi- mica esiste altrove nell'universo, in regioni che potrebbero formare si- stemi solari non dissimili dal nostro.” Ciò è particolarmente affascinante, aggiunge la Öberg, visto che le mo- lecole scoperte in MWC 480 sono anche state trovate in concentra- zioni simili nelle comete del sistema solare. La stella MWC 480, che ha circa due volte la massa del Sole, è posta a 455 anni luce di distanza, nella regione di formazione stellare del Toro. Il suo disco circostante è nei primissimi stadi di sviluppo, essendosi recente- mente formato da una fredda nebu- losa oscura di polveri e gas. Studi condotti con ALMA e altri telescopi devono ancora rilevare eventuali segni evidenti di formazione plane- taria al suo interno, sebbene osser- vazioni ad alta risoluzione possano rivelare strutture simili ad HL Tauri, che ha un'età paragonabile. Gli astronomi sanno da tempo che le fredde e oscure nubi interstellari sono fabbriche molto efficienti di molecole organiche complesse, in- cluso il gruppo di molecole noto come cianuri. I cianuri, e in partico- lare il cianuro metile, sono impor- tanti perché contengono legami carbonio-azoto, che sono essenziali per la formazione degli amminoa- cidi, la base delle proteine e dei mat- toni della vita. Finora non è stato tuttavia chiarito se quelle stesse mo- lecole organiche complesse si for- mino regolarmente e sopravvivano negli energetici ambienti di un si- stema solare di nuova formazione, dove collisioni e radiazioni possono facilmente rompere i legami chimici. Sfruttando la notevole sensibilità di ALMA, gli astronomi possono vedere dalle ultime osservazioni che quelle molecole non solo sopravvivono ma Q uesta immagine mostra il cielo attorno alla giovane stella MWC 480 nella costellazione del Toro. La foto è una composizione di più imma- gini appartenenti alla Digitized Sky Survey 2. [ESO/Digitized Sky Survey 2] queste sarebbero esattamente nella regione di formazione cometaria. Mentre il sistema continua a evol- versi, gli astronomi ipotizzano che probabilmente le molecole organi- che chiuse al sicuro all'interno delle comete e di altri corpi ghiacciati ver- ranno trasportate fino ad ambienti in grado di sostenere la vita. “Dallo studio degli esopianeti sap- piamo che il sistema solare non è unico nel numero dei pianeti o del- l'abbondanza di acqua” , ha concluso la Öberg. “Ora sappiamo di non es- sere unici nemmeno per quanto con- cerne la chimica organica. Ancora una volta abbiamo imparato che non siamo speciali. Dal punto di vista della vita nell'universo questa è una grande notizia.” prosperano pure. È importante sot- tolineare che le molecole che ALMA ha individuato sono molto più ab- bondanti di quanto si potrebbe tro- vare nelle nubi interstellari. Questo dice agli astronomi che i dischi pro- toplanetari sono molto efficienti nel formare molecole organiche com- plesse e che sono capaci di formarle su tempi scala relativamente brevi. Una rapida formazione è essenziale per superare le forze che altrimenti romperebbero le molecole. Inoltre, quelle molecole sono state rilevate in una parte relativamente calma del disco, approssimativamente da 4,5 a 15 miliardi di km dalla stella cen- trale. Per quanto molto distanti per gli standard del sistema solare, sca- lando le dimensioni per MWC 480, ASTROFILO l’ n

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