l'Astrofilo luglio-agosto 2015
CRONACHE SPAZIALI Q uesta è un'immagine del telescopio spaziale Hubble della più lontana galassia osservata finora e confermata spettroscopica- mente (riquadro). È stata identificata in questa im- magine di Hubble di un campo di galassie della sur- vey CANDELS (Cosmic As- sembly Near-infrared Deep Extragalactic Legacy Sur- vey). Anche il telescopio spaziale Spitzer della NASA ha osservato questa spe- ciale galassia. Il W. M. Keck Observatory è stato impie- gato per ottenere il red- shift dell'oggetto (z=7.7), che supera il precedente record. Le misurazioni dello stiramento della luce (red- shift) sono quelle che forni- scono le distanze più affidabili. Questa sorgente è quindi attualmente la più distante galassia confer- mata conosciuta, e sembra essere anche una delle più brillanti e massicce sorgenti della sua epoca. Quella ga- lassie esisteva oltre 13 mi- liardi di anni fa. La sua immagine nel vicino infra- rosso (riquadro) è stata co- lorata di blu per evocare la sua giovane età. Il campo CANDELS è una combinazione di esposizioni in luce visibile e vicino infrarosso. [NASA, ESA, P. Oesch and I. Momcheva (Yale University), and the 3D-HST and HUDF09/XDF Teams] prime generazioni di galassie si sono formate nel giovane universo” , ha detto Pieter van Dokkum, anch'egli della Yale University e secondo au- tore dello studio. “Solo i telescopi più grandi sono abbastanza potenti da raggiungere quelle grandi di- stanze.” La scoperta è stata possibile solo grazie al relativamente nuovo strumento MOSFIRE (da Multi-Ob- ject Spectrometer For Infra-Red Ex- ploration) del telescopio Keck I, che permette agli astronomi di studia- re efficacemente e contemporanea- mente numerose galassie. Misurare le galassie a quelle distanze estreme e caratterizzare le loro proprietà è uno degli obiettivi principali del- l'astronomia del prossimo decennio. Le osservazioni colgono EGS-zs8-1 in un'epoca in cui l'universo era sotto- posto a cambiamenti molto impor- tanti: l'idrogeno fra le galassie era in transizione dallo stato neutro allo stato ionizzato. “Sembra che le gio- vani stelle delle prime galassie come EGS-zs8-1 furono le principali re- sponsabili di tale transizione, chia- mata reionizzazione,” ha detto Rychard Bouwens, del Leiden Obser- vatory, coautore dello studio. Tutte assieme, le osservazioni del Keck Observatory, di Hubble e di Spitzer pongono anche nuovi interrogativi. Confermano che le galassie massicce sono state precoci all'inizio della storia dell'universo, ma indicano anche che le loro proprietà fisiche erano molto diverse da quelle delle galassie che vediamo oggi attorno a noi. Gli astronomi hanno ora evi- denze molto forti che i colori pecu- liari delle prime galassie visti nelle immagini di Spitzer siano originati da una rapidissima formazione di giovani stelle massicce, che interagi- rono col gas primordiale di quelle stesse galassie. ASTROFILO l’ n
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=