l'Astrofilo luglio-agosto 2015
ASTROFILO l’ ac cumu l ar e materiale solo per circa 10 milioni di anni, mentre Marte riuscì a farlo per 30 milioni di anni e la Terra per 50 milioni di anni, e ciò è già indicativo delle diverse dimensioni finali. Cerere (così come Vesta) è dunque una spe- cie di fossile planetario, un'istantanea di come si presentavano i corpi rocciosi del si- stema solare interno 10 milioni di anni dopo l'inizio della loro formazione. Riuscire a caratterizzare con precisione quel tipo di oggetti dal punto di vista geologico e chi- mico può insegnarci molto sull'ambiente in cui prese origine il nostro stesso pianeta. Sebbene le orbite di Vesta e Cerere non siano particolarmente distanti fra loro, dopo aver lasciato il primo sono dovuti tra- scorrere due anni e mezzo prima che Dawn riuscisse a fotografare il secondo con una risoluzione sufficiente a mostrare al- meno qualche dettaglio grossolano. Le prime immagini dettagliate della super- ficie del pianeta nano sono quelle del 12 febbraio, quando la sonda si trovava a 83000 km dalla meta. In quelle riprese, la cui risoluzione è di 7,8 km/pixel, Cerere si presenta disseminato di crateri, cosa del tutto attesa, ma si iniziano a intravedere meno confusamente che in immagini pre- cedenti una serie di chiazze biancastre dal- la natura ignota. Inevitabilmente, l'atten- zione dei ricercatori si è concentrata su que- PLANETOLOGIA
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