l'Astrofilo maggio-giugno 2014
ESOPIANETI ASTROFILO l’ dente; infine, la ridotta massa stellare può agevolare la rileva- zione di eventuali variazioni nella velocità radiale, che permettono di risalire alla massa del pianeta. Per quanto diverse dal Sole, non è dunque un caso che anche un nutrito campione di nane rosse sia stato inserito fra gli astri da tenere sotto controllo con Kepler. Una di quelle nane rosse era ap- punto Kepler-186, che nei primi due anni di costante monitorag- gio fotometrico (una misurazione ogni 29,4 minuti) ha mostrato ben 4 distinte serie di transiti, che gli astronomi hanno attribuito ad altrettanti pianeti, designati Ke- pler-186b, Kepler-186c, Kepler- 186d, Kepler-186e (la lettera “a” non viene usata per i pianeti in quanto identifica la stella) e aven- ti periodi orbitali compresi fra 3,9 e 22,4 giorni. Tempi di rivoluzione così rapidi sono indicativi di brevi distanze dalla nana rossa (nella fattispecie, fra 5 e 19 milioni di km) e quindi di temperature superficiali ben più elevate di quelle terrestri. Nessuno di quei 4 pianeti può dunque essere considerato un analogo della Terra, sebbene le loro dimensioni siano decisa- mente interessanti, avendo tut- ti diametro inferiore a 1,5 dia- metri terrestri, con uno, il “b”, che addirittura ha un diametro di appena l'8% superiore a quel- lo del nostro pianeta. Ma ecco che alla fine del terzo anno di monitoraggio di quel lontano sistema planetario, gli astronomi posso ufficializzare l'esistenza di un quinto pianeta, designato Kepler-186f, che ri- sulta transitare sul disco della piccola stella ogni 129,9 giorni e avere una distanza media dalla medesima di 58,7 milioni di km. Quella distanza lo pone entro il limite esterno della zo- I l grafico eviden- zia i segnali dei 5 pianeti scoperti attorno a Kepler- 186. I puntini gri- gi sono le singole misurazioni foto- metriche, i punti blu le mediane e le linee continue rosse le curve di luce teoriche più probabili. L’oscu- ramento della stella è dato in parti per milione (ppm). [E. Quin- tana et al.] Sotto, confronto fra il transito del- la Terra sul Sole e di Kepler-186f sulla sua stella: la seconda è circa 4 volte più profon- da ed è quindi più facile da rilevare. [Wendy Stenzel]
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