l'Astrofilo maggio-giugno 2014

PIANETI NANI ASTROFILO l’ distanza dal Sole) e il piano dell'eclittica (quello che contiene l'orbita terre- stre). Se le orbite dei due pianeti nani fossero distribuite casual- mente, quella quasi coinciden- za di valori sarebbe piutto- sto improbabile. Ma c'è di più: quel valore è condiviso con buona approssimazione an- che da vari altri og- getti transnettunia- ni le cui orbite han- no semiassi mag- giori che supe- rano le 150 UA. Qualunque mec- canismo abbia portato alla for- mazione della Nube di Oort in- terna, le orbite dei suoi membri do- vrebbero avere og- gi argomenti del pe- rielio distribuiti ca- sualmente. Non essen- do così, significa che esi- ste un corpo perturbatore di massa rilevante che con- diziona quella distribuzione, agendo come un pastore che ra- duna le pecore a una certa ora della sera. Secondo Trujillo e Sheppard, un pianeta di circa 10 masse terrestri, in orbita a 200-250 UA dal Sole, potrebbe giustifi- care le coincidenze rilevate. Ma la stessa cosa varrebbe per pianeti più massicci posti a distanze maggiori. I recentissimi lavori di Luhman e Kirkpatrick, basati principalmente sulla survey di WISE, hanno posto vincoli molto restrittivi alla massa di un eventuale pianeta transnettu- niano, ma non escludono l'esistenza di una super-Terra. Questa sarebbe però attual- mente fuori dalla portata dei più potenti strumenti a disposizione degli astronomi, avendo una temperatura di poche decine di kelvin. Il fatto che l'ipotetico pianeta pertur- batore non sia osservabile, non comporta automaticamente che esista davvero, anzi, le probabilità che ci sia sono scarse. C uriosa rap- presenta- zione della Nube di Oort, con evi- denziazione delle regioni interna ed esterna. La scala delle di- stanze dà un’idea delle dimensioni, anche se per mo- tivi grafici la re- gione dei pianeti è stata forte- mente sovradi- mensionata. [An- drew Z. Colvin] Come sottolinea Hal Levison (Southwest Research Institute), se quel pianeta fu espulso dal nostro sistema solare (ipotesi più solida di altre) avrebbe avuto solo il 2% di probabilità di stabilirsi su un'orbita com- patibile con l'ipotesi di Trujillo e Sheppard. Ciò significa che o siamo di fronte a un evento raro, oppure che i pianeti espulsi dal sistema solare sono stati numerosi (ma ciò non sembra sostenibile). Ora non resta che attendere altre scoperte di pianeti nani assimilabili a Sedna e 2012 VP 113 per capire come le loro orbite vengono perturbate. A quel punto dovrebbe essere possibile risa- lire alla mas-sa, alla distanza e soprattutto alla posizio-ne del corpo perturbatore. n

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=