l'Astrofilo maggio-giugno 2014
44 MAGGIO-GIUGNO 2014 PIANETI NANI ASTROFILO l’ dal materiale a dispo- sizione nel disco pro- toplanetario, e ciò è tanto più vero quan- to più piccole sono quelle orbite. Quale meccanismo ne ha dunque favorito la formazione e/o la collocazione nelle re- gioni dove li osser- viamo oggi? Le simulazioni hanno permesso di costruire due modelli principali in grado di descrivere la nascita della Nube di Oort interna. Il primo si basa sulla espulsione dal siste- ma solare di un pia- neta di taglia rilevan- te, il quale transi- tando nella fascia di Edgeworth-Kuiper avrebbe perturbato G rafici utili alla comprensione della Nube di Oort interna. In quello a sinistra si nota come la distribu- zione dell’argo- mento del perielio ( ω ) sia casuale per oggetti a meno di 150 UA dal Sole, mentre a distanze maggiori tenda a distribuirsi attor- no a 0° (o 360°). In quello in basso è rappresentata per 2012 VP 113 la li- brazione di ω pre- vista su un periodo di 2 mi- liardi di anni. C’è compatibilità con la presenza di una super-Terra distante 210 UA. [C. Trujillo and S. Sheppard] piccoli) dovrebbe superare quello di tutte le altre popolazioni di corpi minori del si- stema solare. Trujillo e Sheppard stimano che nella parte interna della Nube di Oort potrebbero esistere da 400 a 1700 pianeti nani con diametro maggiore di 1000 km, questo in base a modelli sulla distribuzione delle dimensioni già applicati alla fascia principale degli asteroidi e alla fascia di Ed- geworth-Kuiper. Le simulazioni numeriche suggeriscono che la massa totale della nuova popolazione potrebbe essere vicina a 1/80 di quella della Terra (per confronto, tutti gli oggetti di Edgeworth-Kuiper am- montano a 1/100 della massa terrestre). Dalla forma estremamente allungata delle orbite di Sedna e 2012 VP 113 è intuibile che quei due pianeti nani non possono essersi formati raccogliendo materiale su quelle traiettorie, e questo vale anche per una dozzina di altri oggetti attualmente candi- dati ad appartenere alla nuova popola- zione. Le orbite circolari sono molto più efficienti dal punto di vista dell'accresci- mento di una massa planetaria, a partire
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