l'Astrofilo maggio-giugno 2014

PIANETI NANI ASTROFILO l’ 300 unità astronomi- che (UA) e anche più. Immagini prese il 5 novembre con- fermano l'esistenza di un oggetto di ma- gnitudine 23, il cui movimento è abba- stanza lento da col- locarlo molto al di là di qualunque corpo noto in orbita at- torno al Sole: ben 80 UA. A quell'oggetto viene dato il nome provvisorio (tuttora utilizzato) di 2012 VP 113 . Per poter de- terminare l'orbita e indagare le proprie- tà superficiali di 2012 VP 113 , Trujillo e Sheppard lo stu- diano per circa un anno con il telesco- pio Magellan (6,5 metri di diametro) del Las Campanas Observatory. Combi- nando la magnitudine apparente con un'al- bedo stimata fra 0,1 e 0,4, i ricercatori concludono che 2012 VP 113 ha un diametro di circa 450 km, mentre l'esame spettrale della luce da esso riflessa suggerisce che possa essersi formato in regioni molto più interne del sistema solare, probabilmente dalle parti dei giganti gassosi. C omparazione su scale diver- se delle orbite di 2012 VP 113 e di Sedna con quelle dei pianeti, con le fasce di asteroidi e con la Nube di Oort interna. 2012 VP 113 è at- tualmente il corpo planetario col perielio più lontano, ma Sedna si spinge all’afelio a una distanza più che doppia di quella che può raggiun- gere 2012 VP 113 . [NASA/JPL-Cal- tech/R. Hurt (SSC-Caltech)] Sotto, un’anima- zione che mostra la vastità dell’or- bita di 2012 VP 113 . [Seth Jarvis, Clark Planetarium] È l'autunno del 2012, Chadwick Trujillo (Ge- mini Observatory) e Scott Sheppard (Carne- gie Institution for Science) stanno tenendo sotto controllo 52° quadrati di cielo con il telescopio Blanco (4 metri di diametro) del Cerro Tololo Inter-American Observatory, a 80 km est di La Serena, in Cile. Lo scopo della ricerca è quello di trovare oggetti in lento movimento, che possano appartenere alla parte più interna della Nube di Oort, un ambiente dove fino a quel momento risul- tava esistere un solo corpo planetario con orbita conosciuta, Sedna, un pianeta nano di circa 1500 km di diametro, alla cui sco- perta, avvenuta nel 2003, aveva contribuito lo stesso Trujillo. La nuova campagna osservativa avviata con il Blanco si avvale della più potente camera CCD del mondo, la DECam, da poco entrata in servizio (si veda l'Astrofilo , ottobre 2012). Ogni singola regione celeste inquadrata dal potente sensore di 570 megapixel viene fo- tografata tre volte, a intervalli compresi fra 1,5 e 2 ore, una strategia sufficiente a rile- vare il movimento di oggetti lontani fino a

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=