l'Astrofilo maggio-giugno 2014

EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ lazioni dirette fra le loro abbondanze e le proprietà fisiche delle nane bianche. Come atteso, solo nelle atmosfere più calde (il range di quelle esaminate va da 16000 a 77000 kelvin) l'apporto di elementi dal- l'esterno appare seriamente ostacolato dalla fortissima radiazione stellare. Gli indizi più forti a favore dell'origine pla- netaria dei metalli osservati negli spettri delle nane bianche consistono nelle abbon- danze relative di carbonio, silicio, fosforo e zolfo, che appaiono del tutto paragonabili a quelle tipiche dei pianeti rocciosi del nostro sistema solare. La soluzione proposta da Bar- stow e colleghi sembra dunque risolvere de- finitivamente una questione che durava da decenni, e al contempo offre interessanti spunti di riflessione. Come ad esempio il fat- to che se circa ¼ delle nane bianche appare contaminato da resti planetari, è probabile che in media almeno 1 stella su 4 sotto le 8-10 masse solari possieda pianeti. Inoltre, la futura acquisizione di spettri a più alta riso- luzione di quelli forniti da FUSE, consentirà di definire con grande precisione la compo- sizione chimica di quei pianeti non più esi- stenti e di capire come sono evoluti all'in- terno dei loro sistemi. Infine, quelle nane bianche ci forniscono anche un'anticipazione di come apparirà il Sole fra oltre 5-6 miliardi di anni, quando forse nella sua luce una fu- tura civiltà aliena riconoscerà i resti del no- stro meraviglioso pianeta. scimento che rifornisce di metalli l'atmosfera delle stelle degeneri, fino ad esaurimento scorte. La grande varietà di numero, massa, distanza e composizione che i pianeti interni di un sistema planetario possono avere, giu- stificherebbe l'imprevedibilità delle abbon- danze di metalli nelle atmosfere delle nane bianche, al di là delle proprietà fisiche di queste ultime e dell'efficienza della levita- zione radiativa. Il team di Barstow è giunto a questa conclu- sione esaminando gli spettri di 89 nane bianche (il campione più vasto finora consi- derato), presi dal Far Ultraviolet Spectrosco- pic Explorer (FUSE), verificando che almeno il 23% delle nane di tipo DA contengono metalli e confermando che non esistono re- n L e nane bianche sono astri mol- to comuni ma an- che molto difficile da scoprire e stu- diare. Qui ne sono state evidenziate alcune (nei cer- chietti) presenti in una piccola porzione dell’am- masso globulare M4. [H. Bond (STScI), NASA] Nel video in bas- so viene mostrata una nana bianca in transito sul disco di una nana rossa. A dispetto delle dimensioni, la prima, più mas- siccia, riesce a de- formare sensibil- mente lo spazio attorno a sé, alte- rando l’immagine della seconda. [NASA]

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