l'Astrofilo maggio-giugno 2014
37 EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ tano nell’atmosfera, soprattutto se hanno origine interna, poiché oltre una determinata potenza del flusso energetico (con temperature super- ficiali oltre i 50000-100000 kelvin), dallo spazio esterno non riesce più a cadere materiale estraneo sulla nana, in quanto viene letteralmen- te volatilizzato. (Breve appunto sulla scale delle temperature: a li- velli così elevati, i kelvin (K) sono praticamente equivalenti ai gradi Celsius; solo alle basse temperature la distinzione diventa rilevante.) Dal momento che le nane bianche cedono calore all'ambiente esterno, calore che non viene rinnovato per assenza di processi termonucleari, esse sono destinate a raffreddarsi conformemente alle proprietà fisiche iniziali. Dovremmo pertanto aspet- tarci che la tipologia e l'abbondanza dei me- talli nelle atmosfere delle nane bianche vari di concerto con la massa, la temperatura e l'età, questo se la provenienza dei metalli fosse interna (o prevalentemente interna), e fossero quindi quelli sintetizzati nel nucleo delle stelle progenitrici. Ma ancora una volta previsioni teoriche e realtà differiscono: dove la levitazione radiativa è più efficiente capita di non osservare traccia di metalli, mentre si riscontra talvolta il contrario dove nessun metallo dovrebbe riuscire ad emergere in su- perficie, e ciò indipendentemente dai fattori fondamentali più sopra indicati. Questa mancanza di uniformità aveva fatto sospettare più volte che la fonte dei metalli fosse esterna (o prevalentemente esterna), ma fino al 2002 nessun ricercatore che si era I l più celebre e- sempio di nana bianca è quello di Sirio B, che vedia- mo sopra a de- stra, in una reali- stica visione do- minata dalla ful- gida Sirio A. [NASA, ESA and G. Bacon (STScI)] A fianco, una vera immagine di quel sistema stel- lare, presa dal- l’Hubble Space Telescope. [NASA, ESA, H. Bond (STScI), and M. Barstow (Univer- sity of Leicester)]
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