l'Astrofilo maggio-giugno 2014

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ L'obiettivo del con- fronto era (ed è) ov- viamente quello di evidenziare oggetti prima sconosciuti, eventualmente do- tati di un lento mo- to proprio rilevabi- le, o comunque po- sti a distanze ri- dotte e quindi sen- sibili al fenomeno della parallasse. Quegli oggetti an- davano scovati fra i 750 milioni di stelle, asteroidi e galassie fotografati da WISE. I primi due lavori ba- sati su quell'enorme mole di dati sono stati recentemente pubblicati su The Astrophysical Journal da Kevin Luhman (Penn State University) e da un team coordinato da Davy Kirkpatrick (California Institute of Technology, Pasa- dena). Da un totale di oltre 22000 oggetti dotati di un moto proprio significativo, i ri- cercatori, sulla base delle loro specifiche e- sigenze, hanno estratto due diversi rag- gruppamenti di 762 oggetti (Luhman) e 3525 oggetti (Kirkpatrick et al.). Invariabil- mente si tratta in tutti i casi di piccole stelle o di nane brune poste entro un raggio di 500 anni luce dal Sole. Tra di esse nessuna più vicina di oggetti simili già noti in prece- denza e, soprattutto, nessuna collocata in prossimità della Nube di Oort o ancora più interna al sistema solare. Di tutte le nane brune (complessivamente meno numerose del previsto), nessuna può essere conside- rata per dimensioni più simile a un pianeta che a una stella. Considerando i limiti osservativi di WISE, dai risultati pubblicati su ApJ si può sicura- mente affermare che non esiste alcun pia- neta grande come Saturno entro 10000 unità astronomiche dal Sole, nessun pia- neta grande come Giove entro 26000 unità astronomiche e proporzionalmente nessun pianeta più grande a distanze maggiori. Che possano esistere giganti gassosi al di sotto della soglia raggiungibile da WISE è comunque improbabile e se esistono non possono certo essersi formati a quelle di- stanze dal Sole, non essendo mai esistito là fuori abbastanza materiale per il loro accre- scimento. Il mito del decimo pianeta e di tutte le sue varianti sembra dunque irrimediabilmente crollare, e poiché l'eventuale esistenza di quell'oggetto non servirebbe comunque a risolvere nessun attuale problema legato al sistema solare, è ancora necessario conti- nuare a fantasticare? I n questa simula- zione sono rap- presentate tutte le stelle più vicine al Sole e tutte le nane brune sco- perte da WISE (cerchietti rossi e blu). Nessuna di queste ultime si trova a distanze così ravvicinate da poter distur- bare le orbite degli oggetti che popolano la Nube di Oort. [NASA/ Caltech-JPL] S e ai confini del sistema solare esistesse un og- getto substellare potrebbe presen- tarsi come WISE J204027.30+69592 4.1, il punto rosso posto quasi al centro di questa immagine. Qui si tratta di una pic- colissima stella, ma le dimensioni sono simili a quel- le di una nana bruna. [DSS/NASA JPL-Caltech] n

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