l'Astrofilo maggio-giugno 2014

culare liberamente, come tutto ciò la cui esistenza o inesistenza non è dimostrabile. (In una civiltà evoluta non dovrebbe essere necessario dimostrare l'inesistenza di qual- cosa la cui esistenza non è stata dimo- strata, ma evidentemente non siamo una civiltà sufficientemente evoluta.) Le libere discussioni sul pianeta X cessano (in ambito scientifico) allorquando dai dati raccolti dalla sonda Voyager 2 gli astro- nomi si accorgono che la massa di Nettuno è diversa da quella pre- cedentemente stimata e che il nuovo valore misurato dal- la sonda non rende più necessaria l'esisten- za di un grande pianeta al di là di Plutone per dar c on t o delle p r e - sunte a- nomalie re- sidue sui moti di Urano e Nettuno. Come spesso accade quando la verità di- sillude, molti adepti di materie non propriamente scientifiche hanno co- munque cont i- prodotti dagli astro- nomi. La discordanza fra le posizioni teori- che e le posizioni os- servate lasciarono sup- porre che dovesse esi- stere un ulteriore pianeta ancora più esterno, respon- sabile con la sua massa e quin- di con la sua forza gravitazionale delle anomalie riscontrate. Le estese ricerche di quell'oggetto sfocia- rono nel 1930 nella quasi casuale scoperta di Plutone, pianeta che si rivelò presto di massa ampiamente insufficiente a giustifi- care la discordanza di cui sopra. Il pianeta X cominciava a quel punto a diventare una vera sfida, ma gli strumenti, i metodi e la disponibilità di tempo a disposizione degli astronomi nel mezzo secolo successivo alla scoperta di Plutone si sarebbero dimostrati insufficienti a verificare l'esistenza di og- getti orbitanti a distanze ancora maggiori dal Sole, e ciò contribuì a trasformare quella potenziale presenza in un argo- mento su cui spe- MAGGIO-GIUGNO 2014 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ 30

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