l'Astrofilo maggio-giugno 2014

CORPI MINORI ASTROFILO l’ versi possibili scenari, tutti dipendenti dal- l'iniziale esistenza di un disco di detriti, fra i quali uno sufficientemente massiccio da condizionare con la sua presenza l'evolu- zione dell'intera struttura. Quel disco po- trebbe essere stato originato da materiale proveniente dalla superficie dell'asteroide, entrato in orbita a seguito di un impatto meteoritico, oppure dalla distruzione (per motivi insondabili) di uno o più satelliti. Un’alternativa (poco convincente) è che il disco possa essere derivato da una pre- gressa attività cometaria di Chariklo. Alla luce delle attuali conoscenze, l'ipotesi più verosimile sembra quella del materiale espulso dall'asteroide a seguito di un im- patto e del suo successivo riordino da par- te di un corpo relativamente massiccio non ancora scoperto. La piccola massa di Chariklo e la conse- guente bassa velocità di fuga (solo 360 km/h) richiedono però che l'impatto sia av- venuto a una velocità relativa molto mo- desta, decisamente inferiore a quelle oggi tipiche dello spazio interplanetario occu- pato dai centauri e dagli oggetti della fa- scia di Kuiper (KBO), luogo di probabile provenienza dell'asteroide in questione. Prima che quell'ambiente fosse perturbato dall'iniziale assestamento delle orbite pla- netarie, le velocità relative fra KBO erano più contenute e l'impatto che favorì la for- mazione del disco prima e degli anelli poi può essere avvenuto in quell'epoca remota e in quelle sperdute regioni del sistema so- lare. Questo scenario pone però nuovi in- terrogativi sul perdurare degli anelli e sulla loro apparente unicità fra gli asteroidi. C urva di luce dell’occulta- zione, registrata nella banda rossa con il TRAPPIST. Fuori evento la somma del contri- buto luminoso di stella e asteroide è considerato = 1. Oltre alla nettis- sima caduta di luce causata dal passaggio di Cha- riklo sulla stella, si notano chiara- mente le due doppie cadute di luce, attribuibili agli anelli. Le pic- cole asimmetrie riscontrabili nella curva rientrano nei margini di er- rore della regi- strazione. [F. Bra- ga-Ribas et al.] Sotto, il video dell’occultazione con la relativa cur- va di luce. La ca- duta di luminosi- tà dovuta al siste- ma di anelli è fa- cilmente ricono- scibile. [ESO/Feli- pe Braga-Ribas/ M. Kornmesser] n

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