l'Astrofilo aprile 2013
ASTROFILO l’ di parti importanti dei motori Rocketdyne F-1 del razzo Saturno V, che spinsero l'uomo verso la conquista della Luna. Circa un anno fa Bezos aveva annunciato l'individuazione sul fondale oceanico al lar- go della Florida di quei motori e aveva di- chiarato di volerli recuperare, ma l'impresa sembrava impossibile, data la grande pro- fondità alla quale erano finiti. Gli scettici evidentemente non hanno dato abbastanza peso ai miliardi di dollari che allietano la vita dell'intraprendente imprenditore, il quale attingendo dalle sue tasche è riuscito in men che non si dica a mettere in piedi una spedizione agguerrita, che in tempi re- cord è riuscita a mettere le mani su relitti attribuibili a due diversi motori. A quale missione spaziale siano ap- partenuti quei mo- tori non è attual- mente dato sapere, perché dalle prime sommarie ispezioni dei reperti non è ri- sultato alcun nu- mero di serie leggi- bile. Quindi in teo- ria possono appar- tene a una qualun- que delle 13 missio- ni spaziali che si sono avvalse del Saturno V. Considerando che ciascun razzo era dotato di 5 motori (larghi ognuno quasi 4 metri e capaci di una potenza di 32 milioni di ca- valli), sul fondo dell'oceano sono finiti ben 65 motori Rocket- dyne F-1, fra il 1967 e il 1973. La NASA, nella per- sona del suo ammi- nistratore Charles Bolden, si è subito congratulata con Bezos per l'eccezio- nale recupero e per la sua volontà di esporre i motori al pubblico subito do- po la fase di re- stauro. L'intenzio- ne è quella di do- narli al Museo del Volo di Seattle. F oto di gruppo dei membri dell’equipaggio e del team scienti- fico che hanno partecipato alla spedizione orga- nizzata da Jeff Bezos al largo delle coste della Florida. [AP Photo Bezos Ex- peditions] N el video qui a fianco sono mostrate alcune scene delle prime fasi di recupero dei motori Rocket- dyne F-1, tramite piccoli batiscafi robotizzati. [AP Photo/Bezos Ex- peditions] n
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