l'Astrofilo aprile 2013
ASTROFILO l’ namismo dei ROV ricorda un po' la microgravità. L'oscurità del- l'orizzonte. Il fondo dell'oceano grigio e incolore. Solo l'occasio- nale transito di pesci abissali rom- pe l'illusione. Stiamo portando a casa componenti piuttosto impor- tanti di due motori F-1, utili per allestire mostre. L'imminente re- stauro stabilizzerà le parti metal- liche ed eviterà un'ulteriore cor- rosione. Vogliamo che i motori raccontino la loro storia, incluso il loro rientro a 8000 km/h e il con- seguente impatto con la superfi- cie dell'oceano.” Così scriveva questo marzo Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com e della compagnia aerospaziale Blue Origin, durante il viaggio di ritorno che concludeva la sua missione di recupero ingegneri che lavorarono assieme per rea- lizzare ciò che da sempre era stato ritenuto impossibile. Molti dei nu- meri di serie originali sono andati perduti o parzial- mente perduti, il che ren- de difficile l'identificazio- ne della missione. Potremo saperne di più durante il restauro. Ma già quegli og- getti sono di per sé magni- fici. La tecnologia usata per il recupero è a modo suo di un altro mondo, co- me lo fu la tecnologia stes- sa degli Apollo. I Remotely Operated Vehicles hanno lavorato a una profondità di oltre 4200 metri, vinco- lati alla nostra nave da fibre ottiche per la trasmis- sione di dati e da cablaggi elettrici con una potenza superiore ai 4000 volts. Noi del team eravamo spesso colpiti dagli echi poetici delle missioni lunari. Il di- I n queste pagine vediamo le pri- me operazioni di ripulitura delle parti dei motori degli Apollo, issate sul ponte della nave da recupero. Dalle prime ispe- zioni non è stato possibile stabilire su quale Saturno V erano montati, ma nella succes- siva fase di resta- uro non è escluso che si riesca a ca- pirlo, attraverso eventuali numeri seriali ancora im- pressi sui relitti. [AP Photo/Bezos Expeditions]
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