l'Astrofilo aprile 2013
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ là di poche decine di unità astronomiche dalla stella non è più disponibile. E se la struttura scoperta da Quanz e colle- ghi non fosse un pianeta ancora racchiuso nel suo bozzolo? L'ipotesi che possa trattarsi di un oggetto di background, solo casual- mente proiettato all'interno del disco di HD 100546, è stata ovviamente considerata, ma quell'oggetto ha una discreta influenza sulla regione del disco ad esso più prossima, tanto da aumentarne la temperatura ri- spetto a regioni più lontane. Anche il livello di polarizzazione della luce proveniente dal disco varia in prossimità del bozzolo, tutti elementi che dimostrerebbero come esso sia effettivamente associato al disco. Appurato che si tratta con ogni probabilità di un pianeta neonato e che la sua massa è paragonabile o di poco superiore a quella di Giove (anche il disco al netto dei pianeti ha quella massa), viene spontaneo chiedersi se, non potendo essere nato dove lo vediamo, possa essere arrivato là al termine di una mi- grazione da un'orbita originaria molto più piccola, innescata da un'interazione gravita- zionale col pianeta più massiccio. Secondo i ricercatori, questo scenario sembra molto verosimile, e nel caso in cui la migrazione sia ancora in corso o sia terminata da poco tempo, non si può nemmeno escludere che il bozzolo sia in realtà una struttura acqui- sita nella traversata del disco da parte di un pianeta già completamente formato. Qualunque sia lo scenario reale, le osserva- zioni prossime future del disco di HD 100546 sapranno sicuramente rivelarlo e per la prima volta i ricercatori saranno in grado di studiare con un dettaglio senza precedenti una fase cruciale dei processi di formazione planetaria e le interazioni fra il pianeta e l'ambiente in cui è nato. Finora questo tipo di studi era stato appannaggio delle simulazioni al computer, che ora per la prima volta stanno iniziando a trovare ri- scontri sul campo. HD 100546 b, una volta confermata la sua natura di pianeta, potrà insomma diven- tare un laboratorio nel quale osservare di- rettamente le prime fasi evolutive dei sistemi planetari che includono giganti gas- sosi. Uno dei risvolti più interessanti di que- sto tipo di ricerche è la possibilità di estendere all'intera Galassia il censimento dei pianeti che abitano i dintorni del nostro sistema solare, calcolo che può essere fatto solo conoscendo il livello di dipendenza della formazione planetaria dalle condi- zioni fisiche e chimiche iniziali, condizioni che HD 100546 offre la possibilità di deter- minare con sufficiente precisione. U n altro con- fronto fra im- magini del disco protoplanetario di HD 100546, otte- nute con l’HST (a sinistra) e col VLT abbinato a NACO. La crocetta indica la posizione della stella. Il disco nero è il campo scher- mato dal corono- grafo. Grazie a quest’ultimo stru- mento, con NACO e VLT diventa per- fettamente visi- bile un grumo di gas e polveri che i ricercatori inter- pretano come il bozzolo di un pia- neta giunto quasi al termine della sua formazione. [ESO/NASA/ESA, Ardila et al.] n
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