l'Astrofilo aprile 2013
I n questo viaggio immaginario nel disco protoplanetario della stella HD 100546 vengono efficace- mente rappresentate tutte le strut- ture di cui si parla nel testo, fino a raggiungere il pianeta gigante ancora parzialmente avvolto dal suo bozzolo. [ESO/L. Calçada] PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ mente oblungo ed è relativa- mente brillante nell'infrarosso a 3,8 µ m, raggiungendo la magni- tudine 13. La sua distanza appa- rente dalla stella è di circa 0,48”, corrispondenti a 47 UA. Ma si tratta di una separazione proiet- tata, che rispecchierebbe la re- altà solo se il disco fosse perpen- dicolare alla linea visuale. Dalla forma apparente si stima al con- trario un'inclinazione di 47°, che si traduce in una separazione reale di 68 UA. Questa distanza è simile a quella di alcuni pianeti nani del nostro si- stema solare, come Eris e Makemake. Ma mentre le teorie sulla formazione plane- taria ammettono la possibilità che oggetti piccoli come questi ultimi possano formarsi a così grande distanza dalla stella centrale, risulta inverosimile che ciò possa accadere a pianeti giganti, che proprio in virtù della loro taglia necessitano di una quantità di materia prima (essenzialmente gas) che al di l diagramma qui sotto è indicati- vo di come la coppia VLT/NACO riesca a eviden- ziare i pianeti a distanze molto minori dalle loro stelle di quanto non riesca a fare Hubble con l’ACS. [Quanz et al.] immediati dintorni di HD 100546 con il Na- smyth Adaptive Optics System Near-Infrared Imager and Spectrograph (sinteticamente noto con la sigla NACO), in dotazione al Very Large Telescope dell'ESO. Grazie a quel sofisticato strumento, ad uno speciale coronografo stellare e a innovative tecniche di analisi dei dati, nella parte ester- na del disco di HD 100546 si è “materializ- zato” un grumo di gas ben distinto dall'am- biente circostante. L'oggetto appare legger-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=