l'Astrofilo aprile 2012
37 ASTROFILO l’ APRILE 2012 EVOLUZIONE STELLARE I l sistema di T5X2 è ben rappresentato da questa illustrazione che vede una stella di tipo solare essere deformata dal forte campo gravitazionale di una vicina stella di neutroni, fino a cedere a quest’ultima parte della pro- pria materia. Dopo essersi distribuita su un disco di accrescimento, la materia confluisce verso i poli magnetici dell’astro collassato, e da quelli scende sull’esotica superficie, dove al raggiungimento di determinate condizioni genera esplosioni termonucleari, irrandiando nello spazio intensi fasci di raggi X. [NASA] U na massa più grande di quella del Sole compressa in una sfera di appena 20- 30 km di diametro, che ruota su sé stessa numerose volte al secondo. Stiamo ovviamente parlando di una stella di neu- troni, un astro talmente compatto che nella sua struttura virtualmente non esistono spazi vuoti, visto che le particelle di cui è quasi esclusivamente composto, i neutroni appunto, sono pressati gli uni sugli altri. Una delle particolarità delle stelle di neutroni è quella di essere circondate da un intensis- simo campo magnetico, dai cui poli fuorie- scono altrettanto intensi fasci di radiazione elettromagnetica visibile a grandi distanze. Poiché generalmente i poli magnetici non coincidono con i poli per i quali passa l’asse di rotazione (accade anche per la Terra), succede che i primi ruotano attorno ai secondi, por- tando i fasci di radiazione a proiettarsi lungo un percorso circolare. L’osservatore remoto vedrà dunque quella radiazione sotto forma di impulso, che si ripeterà ad ogni rotazione. Non di rado accade che le stelle di neutroni appartengano a sistemi binari nei quali l’altra componente è una stella normale. In tal caso, se la distanza fra i due astri è sufficiente- mente piccola, può capitare che l’astro collas- sato riesca a strappare materia dagli strati più esterni della stella normale, attirandola attra- verso un disco di accrescimento verso i poli magnetici. Tramite questi ultimi raggiunge la superficie dove, a causa delle estreme condi- zioni che trova, aumenta enormemente di temperatura, formando una cosiddetta “mac- chia calda”. Quest’ultima, ruotando con la stella, genera a sua volta un impulso, che per le alte energie in gioco si manifesta anche nel dominio dei raggi X. Se il trasferimento di materia (essenzialmente idrogeno ed elio) è cospicuo, nel deposito che viene a formarsi si innescano reazioni termonucleari esplosive che fanno impennare l’emissione di raggi X. Negli ultimi 30 anni sono state scoperte un centinaio di stelle di neutroni caratterizzate da occasionali eventi esplosivi di quel tipo. In teoria, se il flusso di materia proveniente dalla stella normale fosse costante, le rea- zioni termonucleari superficiali non dovreb- bero manifestare particolari picchi di emis- sione X, ma finora questa situazione non era mai stata riscontrata nella realtà.
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