l'Astrofilo maggio-giugno 2024
MAGGIO-GIUGNO 2024 Trovare quasar richiede dati osserva- tivi precisi da vaste aree del cielo. Gli insiemi dei dati risultanti sono così grandi che i ricercatori spesso utiliz- zano modelli di apprendimento au- tomatico (machine-learning) per analizzarli e distinguere i quasar da altri oggetti celesti. Tuttavia, questi modelli vengono addestrati su dati esistenti, il che limita i potenziali candidati a oggetti simili a quelli già noti. Se un nuovo quasar fosse più luminoso di tutti quelli osservati in precedenza, il programma potrebbe rifiutarlo e classificarlo invece come una stella non troppo distante dalla Terra. Un’analisi automatizzata dei dati del satellite Gaia dell’Agenzia spa- ziale europea ha escluso J0529-4351 perchè troppo luminoso per essere un quasar, suggerendo invece che fosse una stella. I ricercatori lo han- no identificato come un quasar di- stante l’anno scorso, utilizzando le osservazioni del telescopio ANU da 2,3 metri di diametro, presso l’Osser- vatorio di Siding Spring in Australia. Scoprire che si trattava del quasar più luminoso mai osservato, tutta- via, richiese un telescopio più gran- de e misure effettuate con uno stru- mento più preciso. Lo spettrografo X-shooter installato sul VLT dell’ESO nel deserto cileno di Atacama ha fornito i dati cruciali. Il buco nero con la crescita più ra- pida mai osservato sarà anche un obiettivo perfetto per l’upgrade di GRAVITY+, installato sull’VLTI (l’in- terferometro del VLT) dell’ESO e progettato per misurare con accura- tezze la massa dei buchi neri, com- presi quelli lontani dalla Terra. Inoltre, l’ELT (Extremely Large Tele- scope) dell’ESO, un telescopio di 39 metri di diametro in costruzione nel deserto cileno di Atacama, renderà ancora più fattibile l’identificazione e la caratterizzazione di tali oggetti sfuggenti. Trovare e studiare i buchi neri super- Q uesta immagine mostra la re- gione del cielo in cui si trova il quasar da record J0529-4351. Con il Very Large Telescope (VLT) del- l’ESO in Cile, questo quasar è risul- tato essere l’oggetto più luminoso finora conosciuto nell’universo. Questa immagine è stata creata da immagini facenti parte della Digiti- zed Sky Survey 2, mentre il riquadro mostra la posizione del quasar in un’immagine della Dark Energy Sur- vey. [ESO/Digitized Sky Survey 2/Dark Energy Survey] li astronomi hanno caratterizza- to il quasar più luminoso osser- vato fino ad oggi, alimentato dal buco nero a crescita più rapida. Questo buco nero sta crescendo in massa dell’equivalente di un Sole al giorno. La materia attirata verso questo buco nero forma un disco che misura sette anni luce di diame- tro, circa 15000 volte la distanza dal Sole all’orbita di Nettuno. [ESO] ! massicci distanti potrebbe far luce su alcuni dei misteri dell’universo pri- mordiale, tra cui il modo in cui essi e le galassie che li ospitano si sono formati ed evoluti. Ma non è l’unico motivo per cui Wolf li cerca. “Perso- nalmente, mi piace semplicemente la caccia” , dice. “Per qualche minuto al giorno mi sento di nuovo un bam- bino, mentre gioco alla caccia al te- soro, mettondo in gioco tutto quello che ho imparato da allora.” ASTROFILO l’
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