l'Astrofilo maggio-giugno 2023

9 MAGGIO-GIUGNO 2023 ASTROFILO l’ I ntensità del campo magnetico mi- surata dentro e intorno al cratere del Domaine du Meteore, corretta rispetto alle variazioni giornaliere. È evidente una netta riduzione verso il fondo del cratere. La dimen- sione dei simboli riflette l’affidabi- lità di ciascuna misurazione. I simbo- li più piccoli riflettono una minore affidabilità. [F.E. Brenker et al.] nascosta nel sottosuolo. L’elevata de- clinazione magnetica è limitata al cratere e ai suoi immediati dintorni, e questo potrebbe darci qualche spunto in tale direzione. Non ho il minimo dubbio che qui abbiamo a che fare con un cratere meteorico” . Nella parte conclusiva del suo artico- lo, l’astronomo danese dichiara che: “Poiché le età dei due crateri qui menzionati sembrano essere dello stesso ordine, è ragionevole attri- buirle a frammenti di un unico me- teorite. Se questo è vero possiamo pensare che anche gli altri e meno im- portanti crateri della regione siano meteoritici e prodotti nella stessa oc- casione. Un ulteriore esame di queste straordinarie formazioni porterà sicu- ramente a risultati interessanti. I cra- teri sono ben conservati nonostante la coltivazione intensiva del suolo. Nessuno nella regione aveva il mi- nimo sospetto sull’origine di queste depressioni e tutti sono rimasti molto stupiti nell’apprendere che ‘Le Clot’ era una meraviglia della natura” . Negli anni che seguirono, l’idea che a Cabrerolles esistesse un vigneto dentro un cratere da impatto prese sempre più piede, fino a quando, nel febbraio del 1964, i riflettori si riac- Qui l’autore fornisce una prima sti- ma dell’età di Le Clot, ribadendo che il cratere è sovrapposto a un ampio fossato risalente al Quaternario. Considerando che questo periodo geologico è iniziato due milioni e mezzo di anni fa, la datazione po- trebbe apparire molto approssima- tiva, se non fosse che la topografia dei crateri dell’Hérault e del territo- rio che li circonda suggerisce un’età effettivamente molto recente. È doveroso precisare che per quanto la struttura di Le Clot somigli a quel- la di Hyginus, quest’ultima è di ori- gine vulcanica. Luplau Janssen non approfondisce la questione delle anomalie magnetiche evidenziate da Gèze e Cailleux, si li- mita ad affermare che: “Non è facile valutare il significato delle forti ano- malie magnetiche osservate. Può dar- si che una qualche massa di ferro sia cesero su Le Clot, a seguito della pubblicazione su Meteoritics di un articolo intitolato “A re-examination of the craters in the Faugères-Cabre- rolles region of southern France”. L’autore, Carlyle Smith Beals (astro- nomo del Dominion Observatory di Ottawa, Canada) contestava le con- clusioni dei lavori precedenti, affer- mando che l’entità delle anomalie magnetiche e l’altezza del bordo del cratere (decisamente più basso dei 15 metri previsti dalla teoria), as- sieme ad altre caratteristiche pecu- liari, non erano sufficienti a decreta- rne l’origine meteoritica. Due anni prima della pubblicazione del suo articolo, Beals era impegnato nella creazione del primo catalogo di crateri terrestri da impatto e giunse anche in Europa per visitare alcuni

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