l'Astrofilo maggio-giugno 2023

MAGGIO-GIUGNO 2023 ASTROFILO l’ che: “Diverse ragioni avvalorano la supposizione dell’origine meteoritica di questi crateri: 1− Per i due primi crateri citati [Le Clot e uno anonimo presso Faugères] è impossibile un’ori- gine carsica, in quanto sono scavati in rocce silico-alluminose pure e a distanze da 600 a 1000 metri dalle rocce calcaree più vicine, calcolate sia orizzontalmente che verticalmente. 2− Un’anomalia magnetica molto pronunciata si trova all’interno del U n ampio scorcio della base del cratere Le Clot, con in primo piano i filari del vi- gneto. Si intuisce facilmente l’alto bordo tondeggiante, totalmente ricoperto da una rigogliosa vegetazione. L’origine meteoritica di questo cratere è rimasta controversa per oltre 70 anni. Oggi le evidenze scientifiche suggeriscono che sia stato formato da un impatto di un meteroide di una decina di metri di diametro, avvenuto approssimativamente una decina di migliaia di anni fa. [Caroline Leroy] quella di alcuni noti crateri da im- patto. Quelle strutture si presenta- vano distribuite su una linea lunga circa 6 km, tra Faugères e Cabrerolles. Dopo essersi recati in quelle località e aver ispezionato da vicino quelle de- pressioni del terreno, l’attenzione di Gèze e Cailleux si focalizzò su una di esse in particolare, che i locali chia- mavano “Le Clot” e che i due geologi descrivono così: “La depressione di Cabrerolles si trova a circa un km a sud-sud-est del paese e si presenta come una voragine negli scisti. Inter- rompe piccoli burroni di età quater- naria, ha una profondità di circa 50 metri e penetra nel suolo eroso, pro- babilmente pliocenico. È abbastanza circolare, con un diametro da 200 a 300 metri sul bordo superiore, mentre il diametro del fondo piatto è di circa 100-110 metri. I pendii interni sono molto ripidi e in parte ricoperti di pie- tre frantumate (ghiaia grossolana)” . Questa narrazione è parte di un arti- colo pubblicato da Gèze e Cailleux su Comptes rendus de l’académie des sciences , il 24 aprile 1950. L’articolo descrive sommariamente anche altri cinque possibili crateri meno eviden- ti, e nella parte conclusiva vi si legge

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