l'Astrofilo maggio-giugno 2023

43 MAGGIO-GIUGNO 2023 ASTRO PUBLISHING creati tutti i pianeti e le lune del si- stema solare” , afferma Brian Murphy, dottorando presso l’Università di Edimburgo, nel Regno Unito, e coau- tore di uno dei lavori. Studiare la nu- be di materiale espulso dopo l’im- patto di DART può quindi dirci come si è formato il sistema solare. “Gli im- patti tra asteroidi avvengono natural- mente, ma non lo si sa mai in antici- po” , continua Cyrielle Opitom, astro- noma all’Università di Edimburgo e autrice principale di uno degli arti- coli. “DART è davvero una grande op- portunità per studiare un impatto controllato, quasi come in laborato- rio.” Opitom e il suo gruppo hanno seguito l’evoluzione della nube di de- triti per un mese con lo strumento MUSE (Multi Unit Spectroscopic Ex- plorer) installato sul VLT dell’ESO. Hanno scoperto che la nube espulsa era più blu dell’asteroide stesso prima dell’impatto, indicando che avrebbe potuto essere composta da particelle molto fini. Nelle ore e nei giorni che seguirono l’impatto si svilupparono altre strutture: ciuffi, spirali e una lunga coda allontanata dalla radia- zione solare. Le spirali e la coda erano più rosse della nube iniziale e quindi avrebbero potuto essere costituite da particelle più grandi. MUSE ha per- messo al team di Opitom di scom- porre la luce della nube come fosse un arcobaleno e di cercare le im- pronte chimiche di diversi gas. In par- ticolare, hanno cercato ossigeno e acqua provenienti dal ghiaccio espo- sto dall’impatto. Ma non hanno tro- vato niente. “Non ci si aspetta che gli asteroidi contengano quantità signi- ficative di ghiaccio, quindi anche ri- levare una qualsiasi traccia di acqua ASTROFILO l’ Q uesto video mostra l’evoluzione della nube di detriti espulsa dopo che DART si è scontrato con l’asteroide Dimorphos. L’animazione si basa su una serie di immagini registrate dallo strumento MUSE sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO per un mese dopo l’impatto. La prima immagine è stata presa il 26 set- tembre 2022, poco prima dell’impatto, e l’ultima quasi un mese dopo, il 25 otto- bre. Durante questo periodo si sono sviluppate diverse strutture: ciuffi, spirali e una lunga coda di polvere spinta via dalla radiazione solare. Dimorphos orbita attorno a un asteroide più grande chiamato Didymos, ma non si possono distin- guere in queste riprese. Le striature visibili sullo sfondo sono dovute al movi- mento apparente delle stelle di fondo durante le osservazioni, mentre il telesco- pio stava inseguendo la coppia di asteroidi. [ESO/Opitom et al.]

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