l'Astrofilo maggio-giugno 2023

MAGGIO-GIUGNO 2023 N GC 1365, osservata qui da MIRI, è una delle 19 galassie oggetto di studio da parte della collaborazione PHANGS. Nelle osservazioni MIRI di NGC 1365, grumi di polvere e gas nel mezzo interstellare hanno assorbito la luce dalle stelle in formazione e l’hanno riemessa nell’infrarosso, illuminando un’intricata rete di bolle e gusci filamentosi creati da giovani stelle che rilasciano energia nei bracci a spirale della galassia. [NASA, ESA, CSA, Janice Lee (NOIRLab). Image processing: Alyssa Pagan (STScI)] L’imaging ad alta risoluzione neces- sario per studiare queste strutture è sfuggito a lungo agli astronomi, fi- no a quando Webb non è entrato in scena. “Il team PHANGS ha trascorso anni osservando queste galassie a lunghezze d’onda ottiche, radio e ul- traviolette utilizzando il telescopio spaziale Hubble, l’Atacama Large Millimeter/Submillimeter Array e il Multi Unit Spectroscopic Explorer del Very Large Telescope” , ha aggiunto il membro del team Adam Leroy, del- l’Ohio State University. “Ma le prime fasi del ciclo di vita di una stella sono rimaste nascoste, perché il processo è avvolto da nubi di gas e polvere.” Le potenti funzionalità a infrarossi di Webb possono perforare la polvere per collegare i pezzi mancanti del puzzle. Ad esempio, specifiche lun- ghezze d’onda osservabili da MIRI (7.7 e 11.3 micron) e dalla Near-In- frared Camera (3.3 micron) sono sensibili all’emissione di idrocarburi policiclici aromatici, che svolgono un ruolo fondamentale nella forma- zione di stelle e pianeti. Queste mo- lecole sono state rilevate da Webb nelle prime osservazioni del pro- gramma PHANGS. Lo studio di que- ste interazioni alla scala più fine può aiutare a fornire informazioni sul quadro più ampio di come le galas- sie si sono evolute nel tempo. “Poi- ché queste osservazioni fanno parte di quello che viene chiamato un ‘programma di tesoreria’, sono di- sponibili al pubblico non appena ri- cevute sulla Terra” , ha affermato Eva Schinnerer, del Max Planck Insti- tute for Astronomy di Heidelberg, in Germania, e leader del collabora- zione PHANGS. Il team lavorerà per creare e rilasciare set di dati che alli- neano i dati di Webb a ciascuno dei set di dati complementari ottenuti in precedenza dagli altri osservatori, per aiutare ad accelerare le scoperte da parte della più ampia comunità astronomica. “Grazie alla risoluzione del telesco- pio, per la prima volta possiamo con- durre un censimento completo della formazione stellare e fare inventari delle strutture a bolle del mezzo in- terstellare nelle galassie vicine oltre il Gruppo Locale” , ha concluso Lee. “Quel censimento ci aiuterà a capire come la formazione stellare e il suo feedback si imprimono nel mezzo interstellare, per poi dare origine alla successiva generazione di stelle, o come effettivamente ne impedi- scono la formazione.” ASTROFILO l’ !

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