l'Astrofilo maggio-giugno 2022

MAGGIO-GIUGNO 2022 ASTRO PUBLISHING L a stella denominata Ea- rendel (indicata da una freccia) è posizionata lun- go un’increspatura nello spaziotempo che le confe- risce un’intensificazione estrema, permettendole di emergere alla vista dalla sua galassia ospite, che ap- pare come una macchia rossa nel cielo. L’intera sce- na è vista attraverso la lente distorta creata da un enorme ammasso di galas- sie frapposto, che con- sente di vedere le strutture della galassia, ma defor- mate, un effetto che gli astronomi chiamano lente gravitazionale. I punti rossi ai lati di Earendel identifi- cano un ammasso stellare, che appare su entrambi i lati dell’ondulazione a causa della distorsione della lente gravitazionale. L’intera galassia, chiamata Sunrise Arc, appare tre vol- te e i nodi lungo l’arco so- no immagini multiple di ammassi stellari. La posi- zione unica di Earendel lungo la linea di ingrandi- mento più estremo con- sente di rilevarla anche se non è un ammasso. [NASA, ESA, B. Welch (JHU), D. Coe (STScI), A. Pagan (STScI)] shift 6.2”, che riferisce della scoperta di una stella posta a 12,9 miliardi di anni luce dalla Terra, ovvero in un’epoca posteriore al Big Bang di circa 900 milioni di anni. Questa per- formance spazza via il precedente record della stella più lontana, stabi- lito nel 2018 con 9,4 miliardi di anni luce, quando l’universo aveva circa 4,4 miliardi di anni. Protagonista di entrambe le sco- perte è stato il telescopio spaziale Hubble, con l’aiuto determinante del fenomeno del lensing gravitazio- nale. Ecco una dichiarazione di Welch a proposito della scoperta più recen- te: “All'inizio non ci credevamo qua- si, era molto più lontana della prece- dente stella più distante e a più alto redshift. Normalmente a queste di- stanze, intere galassie sembrano pic- cole macchie, la luce di milioni di stelle che si fonde insieme. La galas- sia che ospita questa stella è stata in- tensificata e distorta dalla lente gra- vitazionale in una lunga mezzaluna che abbiamo chiamato Sunrise Arc.” La scoperta è stata fatta esaminando dati raccolti durante il programma RELICS (Reionization Lensing Cluster Survey) di Hubble, coordinato da Coe, che include immagini di 41 am- massi di galassie che generano lenti gravitazionali. L’attenzione dei ricer- catori si è soffermata in particolare sull’immagine di una remota galas- sia, deformata in un arco lungo 15” (il già citato Sunrise Arc) dal lensing prodotto da un ammasso di galassie denominato WHL0137-08. Dopo aver studiato in dettaglio l’im- magine della galassia (catalogata WHL0137-zD1), il team è giunto alla conclusione che una delle sue strut- ture più compatte non può che es- ASTROFILO l’

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=