l'Astrofilo maggio-giugno 2022
30 MAGGIO-GIUGNO 2022 ASTRO PUBLISHING la migliore spiegazione per i dati in loro possesso, ottenuti con il telesco- pio MPG/ESO di 2,2 metri, per HR 6819 fosse un sistema triplo, con una stella che orbita intorno a un buco nero ogni 40 giorni e una seconda stella in un’orbita molto più ampia. Ma uno studio condotto da Julia Bo- densteiner, allora dottoranda presso KU Leuven, in Belgio, ha proposto una spiegazione diversa per gli stes- si dati: HR 6819 potrebbe anche es- sere un sistema con solo due stelle su un’orbita di 40 giorni e nessun buco nero. Questo scenario alternativo richiederebbe che una delle stelle fosse “spogliata”, il che significa che, in un periodo precedente, deve aver perso gran parte della propria massa a causa dell’altra stella. “Avevamo raggiunto il limite dei dati esistenti, quindi abbiamo dovuto ri- correre a una strategia osservativa diversa per decidere tra gli scenari proposti dai due gruppi” , afferma Abigail Frost, ricercatrice del KU Leu- N el 2020 un’equipe guidata da astronomi dell’ESO (European Southern Observatory) ha se- gnalato il buco nero più vicino alla Terra, a soli 1000 anni luce di distanza nel sistema HR 6819. Ma i risultati del loro studio sono stati contestati da altri ricercatori, tra cui un gruppo in- ternazionale con sede a KU Leuven, Belgio. Questi due gruppi si sono uniti per riferire che in realtà non c’è nessun buco nero in HR 6819, che è invece un sistema “vampiro” con due stelle in una fase rara e di breve du- rata della propria evoluzione. Lo studio originale su HR 6819 ha ri- cevuto un’attenzione significativa da parte sia della stampa che degli scien- ziati. Thomas Rivinius, un astronomo dell’ESO con sede in Cile e autore principale di quell’articolo, non si sor- prende dell’accoglienza della comu- nità astronomica alla scoperta del buco nero. “Non solo è normale, ma dovrebbe essere obbligatorio esami- nare tutti i risultati − afferma − e tanto più un risultato che finisce in prima pagina.” Rivinius e colleghi erano convinti che Il sistema del “buco nero più vicino” non contiene nessun buco nero by ESO - Anna Wolter ASTROFILO l’ ven, che ha guidato il nuovo studio pubblicato su Astronomy & Astro- physics . Per risolvere il mistero, i due gruppi hanno unito le forze per ottenere nuovi dati, più nitidi, di HR 6819 uti- lizzando il VLT (Very Large Tele- scope) e il VLTI (Very Large Telescope Interferometer) dell’ESO. “Il VLTI era l’unico strumento che ci avrebbe po- tuto fornire i dati decisivi di cui ave- vamo bisogno per distinguere tra le due spiegazioni” , afferma Dietrich Baade, autore sia dello studio origi- nale HR 6819 che del nuovo artico- lo su Astronomy & Astrophysics . Dal momento che non aveva senso chiedere la stessa osservazione due volte, le due squadre hanno deciso di lavorare insieme, per mettere in comune le proprie risorse e cono- scenze allo scopo di individuare la vera natura di questo sistema.
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