l'Astrofilo maggio-giugno 2022
23 MAGGIO-GIUGNO 2022 ASTRO PUBLISHING sicci che si trovano al centro di al- cune galassie. Questi buchi neri si nutrono di grandi volumi di polvere e gas cosmici. Prima di essere divo- rato, questo materiale si muove a spirale verso il buco nero e nel pro- cesso vengono rilasciate enormi quantità di energia che spesso eclis- sano la luce di tutte le stelle della galassia. Gli astronomi erano curiosi di com- prendere gli AGN sin dagli anni ‘50, quando questi oggetti luminosi sono stati individuati per la prima volta. Ora, grazie al VLTI dell’ESO, un team di ricercatori, guidato da Violeta Gámez Rosas dell’Università di Lei- den, nei Paesi Bassi, ha compiuto un passo fondamentale verso la com- prensione del loro funzionamento e del loro aspetto a distanza ravvici- nata. Effettuando osservazioni stra- ordinariamente dettagliate del cen- tro della galassia Messier 77, nota anche come NGC 1068, Gámez Rosas e il suo team hanno evidenziato uno spesso anello di polvere e gas cosmi- ci che nasconde un buco nero super- massiccio. Questa scoperta fornisce prove vitali a sostegno di una teoria vecchia di circa 30 anni, nota come Modello Unificato degli AGN. Gli astronomi sanno che esistono di- versi tipi di AGN. Per esempio, alcuni rilasciano esplosioni di onde radio mentre altri non lo fanno; alcuni AGN brillano intensamente in luce visibile, mentre altri, come Messier 77, sono più tenui. Il Modello Unifi- cato afferma che, nonostante le loro differenze, tutti gli AGN hanno la stessa struttura di base: un buco ne- ro supermassiccio circondato da uno spesso anello di polvere. Secondo questo modello, qualsiasi differenza di aspetto tra gli AGN ri- sulta dall’orientamento con cui os- serviamo dalla Terra il buco nero e il suo spesso anello. Il tipo di AGN che vediamo dipende da quanto l’anello oscura il buco nero dal nostro punto di vista, nascondendolo completa- I nuclei galattici attivi (AGN) sono sorgenti estremamente energetiche alimen- tate da buchi neri supermassicci. Questo breve video fornisce alcuni approfon- dimenti su questi particolari oggetti, mostrando una nuova scoperta sull’AGN al centro della galassia Messier 77. [ESO] mente in alcuni casi. Gli astronomi avevano già trovato alcune prove a sostegno del Modello Unificato, tra cui la polvere calda scoperta al cen- tro di Messier 77. Tuttavia, rimane- vano alcuni dubbi sul fatto che que- sta polvere potesse nascondere com- pletamente un buco nero e quindi spiegare perché questo AGN brilla meno in luce visibile rispetto ad altri. “La vera natura delle nubi di polvere e il loro ruolo sia nell’alimentare il buco nero che nel determinare come appare quando osservato dalla Terra sono state questioni centrali negli studi degli AGN negli ultimi tre de- cenni” , spiega Gámez Rosas. “Anche se nessun risultato singolo risolve- rà tutte le domande, abbiamo com- piuto un passo avanti importante nella comprensione di come funzio- nano gli AGN.” Le osservazioni sono state rese pos- sibili grazie allo strumento MATISSE (Multi AperTure mid-Infrared Spec- troScopic Experiment) montato sul VLTI dell’ESO, ubicato nel deserto di Atacama, in Cile. MATISSE combina la luce infrarossa raccolta da tutti e quattro i telescopi di 8,2 metri del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO, utilizzando una tecnica chiamata in- terferometria. L’equipe ha utilizzato MATISSE per scansionare il centro di Messier 77, una galassia a 47 milioni di anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione della Balena. “MATISSE è in grado di osservare una ampia gamma di lunghezze d’onda infrarosse, il che ci consente di ve- dere attraverso la polvere e di misu- rare con precisione le temperature. Poiché il VLTI è in realtà un interfe- rometro molto grande, ci fornisce la risoluzione per vedere che cosa ac- cade anche nelle galassie lontane come Messier 77. Le immagini che abbiamo ottenuto descrivono in dettaglio le variazioni di tempera- tura e l’assorbimento delle nubi di polvere intorno al buco nero” , ag- giunge il coautore Walter Jaffe, pro- fessore all’Università di Leiden. Combinando i cambiamenti nella temperatura della polvere (da tem- peratura ambiente a circa 1200°C) causati dall’intensa radiazione del buco nero con le mappe di assorbi- mento, l’equipe ha costruito un qua- dro dettagliato della distribuzione ASTROFILO l’
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