l'Astrofilo maggio-giugno 2021

37 MAGGIO-GIUGNO 2021 ASTRO PUBLISHING velocità con cui il gas cade. Pertanto, lo studio dei quasar radio-brillanti può fornire importanti indicazioni sul modo in cui i buchi neri nell’uni- verso primordiale sono cresciuti fi- no alle loro dimensioni supermas- sicce così rapidamente subito dopo il Big Bang. “Trovo esaltante scoprire ‘nuovi’ buchi neri per la prima volta e fornire un ulteriore elemento costi- tutivo per comprendere l’universo primordiale, da dove veniamo e, in ultima analisi, per capire noi stessi” , ha affermato Mazzucchelli. P172+18 è stato inizialmente rico- nosciuto come quasar lontano, do- po essere stato precedentemente identificato come sorgente radio, al telescopio Magellano dell’Osserva- torio Las Campanas, in Cile, da Ba- ñados e Mazzucchelli. “Non appena abbiamo ottenuto i dati, ci è ba- stata un’occhiata per capire subito di aver scoperto il quasar radio-bril- lante più distante conosciuto fino- ra” , ha detto Bañados. Tuttavia, a causa del breve tempo di osservazione, l’equipe non dispo- neva di dati sufficienti per studiare in dettaglio l’oggetto. È seguita una raffica di osservazioni con altri tele- scopi, incluso lo strumento X-shoo- ter sul VLT dell’ESO, che ha per- messo loro di scavare più a fondo nelle caratteristiche di questo qua- sar, inclusa la determinazione delle proprietà chiave come la massa del buco nero e la velocità con cui sta mangiando materia da ciò che lo circonda. Altri telescopi che hanno contribuito allo studio includono il VLA (Very Large Array) del National Radio Astronomy Observatory e il Keck Telescope negli Stati Uniti. Il gruppo di ricerca è entusiasta della propria scoperta, pubblicata su The Astrophysical Journal , ma è anche convinto che questo quasar radio- brillante sia il primo di una lunga serie, che forse potrebbe arrivare a distanze cosmologiche ancora mag- giori. “Questa scoperta mi rende ot- timista e credo, e spero, che il record di distanza sarà presto battuto” , ha concluso Bañados. Le osservazioni con strutture come ALMA, di cui l’ESO è un partner, e con il futuro ELT (Extremely Large Te- lescope) dell’ESO potrebbero aiutare a scoprire e studiare in dettaglio un grande numero di questi oggetti del- l’universo primordiale. ASTROFILO l’ ! Q uesta rappresentazione artistica mostra come potrebbe apparire il quasar distante P172+18 con i suoi getti radio. Fino a oggi (inizio del 2021) è il quasar con getti radio più distante mai scoperto; è stato stu- diato con l’aiuto del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO. È così distante che la sua luce ha viaggiato per circa 13 miliardi di anni per raggiungerci: lo vediamo com’era quando l’uni- verso aveva appena 780 milioni di anni. [ESO/M. Kornmesser]

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