l'Astrofilo maggio-giugno 2020

MAGGIO-GIUGNO 2020 CORPI MINORI Journal , da Amir Siraj e Abraham Loeb (De- partment of Astronomy, Harvard University, Cam- bridge). I due ricercatori hanno sviluppato un mo- dello idrodinamico e ra- diativo per stabilire se è possibile rilevare mete- ore sub-relativistiche ge- nerate da particelle soli- de con dimensioni di 1 mm o superiori. I presupposti dello studio di Siraj e Loeb sono ra- gionevoli, perché già al- la metà del secolo scor- ASTROFILO l’ so Lyman Spitzer aveva dimostrato teorica- mente che la pressione di radiazione di una supernova può accelerare grani di polvere a velocità relativistiche. All’inizio degli anni ‘70, Satio Hayakawa aveva suggerito che particelle di quella polvere potevano essere responsabili dei raggi cosmici ultraenerge- tici. Nei decenni successivi altri ricercatori hanno sviluppato queste tematiche, stu- diando i processi che influenzano l’origine e la sopravvivenza della polvere relativistica, fino a dimostrare che nella nostra galassia possono esistere grani di polvere che si muo- vono a velocità vicine a quella della luce. Ab- biamo, inoltre, la certezza che in passato la Terra sia stata bersagliata da materia sparata dall’esplosione di supernovae relativamente vicine. Una testimonianza in questo senso è l’arricchimento di ferro-60 scoperto alla fine del secolo scorso nelle rocce delle profondità dell’Oceano Pacifico. Questo isotopo radio- attivo del ferro si forma in natura proprio nell’esplosione delle supernovae, ha un’emi- vita di 2,6 milioni di anni e decade nel co- balto-60 (che a sua volta decade molto più rapidamente nel nichel-60). Le abbondanze di ferro-60 riscontrate nei primi 2 cm di fon- dale oceanico, corrispondenti agli ultimi 13,4 milioni di anni, suggeriscono che una super- nova potrebbe essere esplosa a meno di 100 anni luce dalla Terra negli ultimi 5 milioni di anni. Si stima che nel periodo geologico rap- presentato da quel sottile strato di crosta ter- restre possono essere esplose una ventina di supernovae entro 1000 anni luce dalla Terra. A destra, nume- rose geminidi fotografate sopra l’Osservatorio del Teide, Tenerife, Canarie. [Flickr/ StarryEarth, 2013] In basso, pioggia di geminidi. Som- ma di 5 ore di di- verse esposizioni. In primo piano le due cupole princi- pali del Las Cam- panas Observa- tory. [Yuri Belet- sky, Carnegie, TWAN, 2015]

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