l'Astrofilo maggio-giugno 2020

30 MAGGIO-GIUGNO 2020 CRONACHE SPAZIALI nendo osservazioni altamente sensibili. “L’aggiunta di ulte- riori osservazioni ai raggi X ci ha per- messo di compren- dere la produzione totale di energia” , ha dichiarato Nata- lie Webb, membro del team de l’Uni- versité de Toulouse, in Francia. “Questo ci aiuta a capire il tipo di stella che è stata distrutta dal buco nero.” Nel 2006 questi sa- telliti ad alta ener- gia hanno rilevato un potente bagliore di raggi X, ma non era chiaro se pro- venisse dall’interno o dall’esterno della nostra galassia. I ricercatori lo hanno attribuito a una stella fatta a pezzi dopo essersi avvicinata troppo a un oggetto compatto gravitazio- nalmente potente, come un buco nero. Sorprendentemente, la sor- gente di raggi X, chiamata 3XMM J215022.4-055108, non si trovava al centro di una galassia, dove normal- mente risiedono enormi buchi neri. Ciò suscitava la speranza che il col- pevole fosse un IMBH, ma prima do- veva essere esclusa un’altra possibile A nimazione di un raro ed esotico buco nero di massa in- termedia al centro di un ammasso stellare, simile a quello che si pensa si trovi al centro dell’am- masso globulare Messier 15. Studiare questi inso- liti buchi neri potrebbe dirci come simili oggetti crescono ed evolvono all’interno di ammassi stellari e galassie. [NASA, ESA, and M. Kornmesser] I mmagine grandan- golare at- torno al campo di J2150-0551 (vista da terra), in cui è stato rile- vato un buco nero di massa inter- media chia- mato 3XMM J215022.4- 055108. [NASA, ESA, DSS 2. Ack- nowledge- ment: Davide De Martin] periferia di un’altra galassia, pro- prio il tipo di luogo in cui gli astro- nomi si aspettavano di trovare pro- ve di un IMBH. Precedenti ricerche di Hubble avevano dimostrato che più è massiccia una galassia, più massiccio è il suo buco nero cen- trale. Pertanto, questo nuovo risul- tato suggerisce che l’ammasso stellare che ospita 3XMM J215022.4- 055108 potrebbe essere il nucleo “denudato” di una galassia nana a massa inferiore che è stata distrutta dall’interazione gravitazionalmente con la sua attuale più grande galas- sia ospite. Gli IMBH sono stati particolarmente dif- ficili da trovare per- ché sono più piccoli e meno attivi dei buchi neri supermassicci; non hanno fonti di combustibile pronta- mente disponibili, né hanno una forza gra- vitazionale abba- stanza intensa da poter attirare co- stantemente stelle e altro materiale co- fonte di bagliore a raggi X: una stella di neutroni nella nostra Via Lattea, che si raffreddava dopo es- sere stata riscaldata a una tempera- tura molto elevata. Le stelle di neutroni sono i resti estremamente densi di una stella esplosa. Hubble è stato puntato sulla sor- gente di raggi X per risolvere la sua posizione precisa. Le immagini ad alta risoluzione e profonde hanno confermato che i raggi X non prove- nivano da una fonte isolata nella nostra galassia, ma invece da un am- masso stellare distante e denso, alla ASTROFILO l’

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