l'Astrofilo maggio-giugno 2020

13 MAGGIO-GIUGNO 2020 ASTROBIOLOGIA neti. È infatti risaputo che le nane rosse mostrano una violenta attività su- perficiale per diversi mi- liardi di anni dopo la loro nascita, attività che si ma- nifesta con frequenti bril- lamenti che riversano nello spazio circostante, ben oltre la zona abita- bile, intensi flussi di raggi UV (oltre a meno abbon- danti raggi X). Via via che le nane rosse invecchia- no, l’attività esplosiva si riduce sensibilmente, ma rimane mediamente su- periore a quella del Sole. Sappiamo molto poco delle atmosfere dei pianeti delle nane rosse, ma possiamo ar- guire che l’intensa e prolungata radiazione stellare le può erodere così profondamente da generare un ambiente in superficie total- mente inadatto alla comparsa della vita come noi la conosciamo. Ma non possiamo nemmeno escludere che esistano forme di vita in grado di adattarsi a quegli ambienti per noi inospitali. Fra chi sostiene questa possibilità ci sono Lisa Kaltenegger e Jack T. O’Malley-James (Carl Sagan Institute, Cornell University, Ithaca, New York). Negli ultimi anni, questi due ricercatori hanno sviluppato un’ipotesi molto stuzzicante (pubblicata in più articoli sul Monthly Notices of the Royal ASTROFILO l’ Astronomical Society ), secondo la quale at- torno alle nane rosse potrebbero esistere pianeti con forme di vita capaci di difendersi dai flussi di raggi UV che raggiungono la su- perficie, e i meccanismi di difesa di quelle forme di vita potrebbero essere da noi sfrut- tati per riconoscerne l’esistenza dalla Terra. Quando, circa 3,9 miliardi di anni fa, sul no- stro pianeta iniziarono i processi che avreb- bero portato alla comparsa della vita, il flusso di raggi UV in arrivo al suolo era più intenso di quello che tipicamente raggiunge le zone abitabili delle nane rosse. Nondimeno la vita è sbocciata. Se a questo aggiungiamo che se- condo recenti studi la radiazione UV sarebbe necessaria alla chimica prebiotica, non pos- I l James Webb Space Telescope, il cui lancio è pre- visto nel marzo 2021, sarà lo stru- mento più poten- te nella ricerca dallo spazio di biomarcatori in altri sistemi pla- netari. [NASA] I l Transiting Exo- planets Survey Satellite, successo- re del telescopio spaziale Kepler, ha il compito di scoprire nuovi candidati pianeti di taglia terrestre in orbita nelle zo- ne abitabili delle loro stelle. [NASA]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=