l'Astrofilo maggio-giugno 2019

33 MAGGIO-GIUGNO 2019 ASTRONAUTICA Sebbene un numero di siti strategici siano stati designati nelle vicinanze di ALS-5, erano piuttosto insignifi- canti. Un sito nel grande cratere Hipparchus era ritenuto non suffi- cientemente documentato. Il ter- reno corrugato a nord del cratere Fra Mauro era stato respinto come troppo impegnativo. L’allentamen- to dei vincoli operativi permise di ri- pristinare l’ALS-6. Questo era nel- l’Anello Flamsteed, il grande cra- tere che fu quasi completamente al- lagato da un flusso di lava prove- niente dall’Oceanus Procellarum. Inoltre, il fatto che l’ALS-6 non fosse lontano da dove il Surveyor 1 era atterrato spinse il team di dinamica di volo a proporlo come destina- zione, perché posizionarsi a poca di- stanza da un’altra navicella sarebbe stata una potente dimostrazione di mento dei vincoli della dinamica di volo, le prime missioni avrebbero dovuto perlustrare i siti fuori area. Una volta dimostrata l’accuratezza nella localizzazione, sarebbe stato possibile assegnare gli obiettivi sotto forma di strutture piuttosto che di aree generiche. Apollo 12 doveva aprire questa porta. La selezione di ALS-7 per Apollo 12 lo avrebbe a perlustrare Fra Mauro, l’area di Cartesio e la Davy Rille, una catena di crateri ritenuti da al- cuni come bocche vulcaniche lungo una faglia geologica. Avendo com- piuto un atterraggio preciso con Apollo 12, il team di dinamiche di volo si sentì sufficientemente sicuro di ridurre l’ellisse bersaglio per con- sentire alla missione successiva di puntare a un sito più ristretto su terreni più accidentati. precisione. Sfortunatamente, poi- ché questo sito si trovava molto a ovest, non aveva alcun sito di bac- kup. Ma c’era un’altra navicella nella parte orientale dell’Oceanus Procellarum che poteva facilmente rappresentare un backup a ovest. Era un sito selezionato per il Surve- yor 3, ma poi scartato perché trop- po approssimativo per Apollo, ma alla fine rinominato come ALS-7. Oltre a esplorare i siti più favorevoli per il primo sbarco dell’Apollo, i Lunar Orbiter avevano fotografato molti siti caratteristici. Cionono- stante, quel programma era stato così dedicato alla localizzazione di siti aperti per il primo atterraggio che la copertura di siti più impegna- tivi era troppo superficiale per cer- tificarli. Era evidente, quindi, che se Apollo avesse sfruttato l’allenta- ASTROFILO l’ A POLLO 14 − Veduta da ovest del modulo lu- nare rivolto a est. [NASA, Project Apollo Archive]

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