l'Astrofilo maggio-giugno 2019

27 MAGGIO-GIUGNO 2019 ASTRONAUTICA grandi blocchi di roccia, indicando che la regolite che rivestiva la su- perficie non era spessa molti metri. Oltre a una fotocamera, questo lan- der aveva un braccio con una pa- letta utile a determinare le pro- prietà meccaniche del materiale su- perficiale, a scavare piccole trincee per ispezionare il sottosuolo e a far rotolare le rocce per determinare in che misura il loro stato di erosione orientale. La navicella atterrò nel Mare Tranquillitatis, a circa 22 km dal sito A3 che aveva superato l’i- spezione dei Lunar Orbiter ed era stato promosso nell’elenco ristretto per lo sbarco iniziale di Apollo. An- che Surveyor 5 atterrò in un cratere, questa volta su una pendenza di 20 gradi. Invece di una paletta, aveva uno strumento per studiare la com- posizione chimica della regolite. fosse selettivo. A differenza del suo predecessore, Surveyor 3 soprav- visse solo a una notte lunare. Più sfortunato fu invece Surveyor 4, col quale si persero i contatti diversi mi- nuti prima dell’atterraggio. Dopo aver campionato due mari oc- cidentali e aver fallito due volte nel tentativo di raggiungere un sito sul meridiano, il JPL invio Surveyor 5 a campionare un mare dell’emisfero ASTROFILO l’ A POLLO 12 − A destra e in basso, l’estrazione di ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments Package) dal modulo lunare. [NASA, Project Apollo Archive]

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