l'Astrofilo maggio-giugno 2019

26 MAGGIO-GIUGNO 2019 ASTRONAUTICA problemi iniziali che avevano tor- mentato la serie Ranger. Fortuna- tamente, la navicella atterrò in si- curezza dentro Flamsteed, un cra- tere nel cui bordo fu aperta una breccia dall’Oceanus Procellarum. Come per i Ranger, l’unico stru- mento era una telecamera. Si vede- vano una moltitudine di piccoli crateri e rocce, ma il sito era sostan- zialmente pianeggiante, con un tativo, ci fu sconcerto quando, nel settembre del 1966, Surveyor 2 si perse a seguito di una correzione della traiettoria in rotta verso la Luna. Nell’aprile del 1967, Surveyor 3 atterrò in un cratere di 220 metri di diametro, nell’Oceanus Procella- rum, rimbalzando un certo numero di volte prima di fermarsi. La parete interna era butterata da piccoli cra- teri, uno dei quali aveva scavato orizzonte monotono. La navicella spaziale continuò a trasmettere pa- norami per documentare l’aspetto della superficie sotto un’illumina- zione diversa e, al tramonto del Sole, andò in “letargo” per la notte lunare di due settimane. Con sor- presa di tutti, non solo si risvegliò al ritorno del Sole, ma lo fece ogni mattina per il resto dell’anno. Avendo avuto successo al primo ten- ASTROFILO l’ A POLLO 12 − Panorama attor- no al modulo lunare. [NASA, Project Apollo Archive]

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