l'Astrofilo maggio-giugno 2019

18 MAGGIO-GIUGNO 2019 ASTRONAUTICA nell’agosto del 1963. Ranger do- veva ancora dimostrare la propria validità, ma era ovvio che lo svi- luppo di un orbiter non sarebbe stato solo questione di mettere un motore per inserire un Ranger in or- bita lunare. Se è vero che la telecamera del JPL era ideale per documentare un tuf- fo di 20 minuti che avrebbe com- sviluppare e scansionare le pellicole per la trasmissione sulla Terra. Inol- tre, poiché l’orbiter doveva essere leggero, la telecamera non poteva essere protetta dalla radiazione presente nello spazio, e pertanto era necessaria una pellicola molto lenta, il che significava che la tele- camera doveva essere in grado di compensare il suo movimento. portato la distruzione della navi- cella spaziale, è anche vero che era in grado di fornire la necessaria alta risoluzione superficiale solo du- rante i pochi secondi finali, quando il suo campo visivo era estrema- mente limitato. Per ispezionare am- pie aree con sufficiente risoluzione da un’altezza di circa 65 km, Lunar Orbiter avrebbe dovuto esporre, ASTROFILO l’ A POLLO 11 − Sullo sfondo, un piccolo cratere dal fondo roccioso. A sinistra, l’orma lasciata da uno scarpone. [NASA, Project Apollo Archive]

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